Gpl, si muove anche la Regione

Gpl, si muove anche la Regione
CHIOGGIA «Caro ministro, siamo sicuri che l'autorizzazione del 2013 per il deposito gpl sia ancora valida?». La lettera, riassunta in queste poche parole, è partita giovedì,...

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CHIOGGIA
«Caro ministro, siamo sicuri che l'autorizzazione del 2013 per il deposito gpl sia ancora valida?». La lettera, riassunta in queste poche parole, è partita giovedì, indirizzata al ministro della Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ma non porta in calce, come ci si potrebbe aspettare, la firma di Roberto Rossi o di altri esponenti del Comitato No-gpl, ma quella dell'assessore regionale alle Attività produttive, Roberto Marcato. Alla base della richiesta, però, ci sono le considerazioni svolte dal Comitato durante un incontro, qualche giorno fa, con il presidente della Regione, Luca Zaia, lo stesso Marcato e l'avvocatura regionale.

I DUBBI
In sostanza gli elementi di dubbio sono tre: la durata dei lavori, le prescrizioni dettate proprio dall'autorizzazione del 2013 e il diniego di concessione della banchina da parte dell'Autorità portuale. Primo punto: i lavori al deposito dovevano terminare in quattro anni (cioé entro il maggio 2017), ma vennero prorogati di altri due, su richiesta dell'azienda, con scadenza il 26 maggio 2019. Il 25 maggio scorso l'azienda aveva chiesto un'altra proroga che, però, non è ancora stata concessa. Secondo punto: l'autorizzazione interministeriale conteneva, su indicazione della Città metropolitana, delle prescrizioni da soddisfare per evitare la procedura Via, e anche a queste prescrizioni non è stato dato alcun seguito. Terzo punto: l'Autorità portuale di sistema ha rigettato la richiesta dell'azienda per l'uso della banchina per l'accosto delle navi gasiere, posizione sulla quale, però, l'azienda ha proposto ricorso al Tar.
LA DOMANDA
Elementi che spingono l'assessore Marcato a chiedere al ministro: «Al fine di fornire una risposta ad una domanda del tutto legittima del territorio e anche di questa Amministrazione, se tali situazioni rendano o, addirittura, facciano rimanere inefficace il provvedimento autorizzatorio, di estrema importanza e delicatezza per l'ambito territoriale interessato». In pratica la Regione fa proprie le perplessità del Comitato e ne chiede ragione al Mise, in quanto ministero coordinatore della procedura.
INCONTRO SEGRETO

Alcune settimane fa, il Comitato aveva chiesto a Zaia un incontro di persona, non mediato da altri esponenti della Regione, magari a Chioggia. L'idea era quella di convincere il presidente a ritirare la firma (in sostanza un nulla osta regionale) dal decreto autorizzativo del 2013. Marcato aveva risposto pubblicamente che quella firma non era stata influente sull'iter del deposito e Zaia, riservatamente, aveva concesso l'incontro, a Venezia, il 14 febbraio, a patto che la cosa non venisse resa nota alla stampa. Il risultato di quell'incontro è, appunto, la lettera inviata dall'assessore Marcato che, se non disconosce quella controversa firma, pone dei dubbi sull'attualità del decreto autorizzativo. Ora la palla passa al ministro Patuanelli che, a dicembre, aveva promesso un provvedimento di legge per annullare l'autorizzazione ma, da allora, è rimasto silente. Così come l'altro ministero coinvolto, quello dei Trasporti della ministra De Micheli, al quale la lettera di Marcato dovrebbe essere trasmessa dal Mise.
Diego Degan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino