GOLIARDIA da incubo

GOLIARDIA da incubo
In collegio proprio come in caserma. Con angherie, fisiche e psicologiche, inflitte dai più anziani a chi è appena arrivato, nel nome di una goliardia che però in questo caso...

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In collegio proprio come in caserma. Con angherie, fisiche e psicologiche, inflitte dai più anziani a chi è appena arrivato, nel nome di una goliardia che però in questo caso di scherzoso e aggregante ha ben poco, per non dire nulla. Nell'ultima festa delle matricole, che si è tenuta giovedì scorso al don Mazza, infatti, si è verificato un episodio molto grave: un giovane laureatosi l'anno scorso, e quindi già uscito dalla struttura, si è infiltrato durante le celebrazioni per l'iniziazione e ha preso a frustate un ragazzo che si è appena iscritto all'Università, provocandogli addirittura dei lividi. In quel momento nella palazzina di via dei Savonarola c'erano il direttore don Flavio Gelmetti e l'assistente don Luca Corona: i piani da controllare sono cinque e l'aguzzino, approfittando del fatto che in quel momento i religiosi erano da un'altra parte, ha infierito sulla sua vittima. Sono stati gli altri ospiti dello studentato a fermarlo e a costringerlo ad andarsene. Il ragazzino vessato ha fatto le valigie ed è tornato a casa. E non si sa se rientrerà in collegio. Questo episodio di nonnismo, però, non è isolato, o circoscritto esclusivamente al momento delle feste delle immatricolazioni o delle smatricolazioni, ma sarebbe solo l'ultimo di una serie, come conferma la madre di uno studente di Treviso costretto ad andarsene dal don Mazza, la quale, venuta a conoscenza di quest'ultima incresciosa situazione, ha voluto rendere noto cosa è capitato negli anni scorsi pure a suo figlio. «Per fortuna il mio ragazzo ora è felicemente alloggiato con altri civili studenti. Noi genitori - scrive in una lettera-denuncia che ha postato anche su facebook - per il primo anno avevamo optato per il collegio. Di merito anche, con tanto di selezione per entrare, pensando che avrebbe trovato tutto pronto, ragazzi perbene, che alla maturità hanno preso almeno 80. Confidavamo poi sul fatto che c'è un sacerdote che controlla. Bene, il risultato formativo e di crescita personale è stato questo: se ti va bene ti becchi due sbrandi alla settimana. Basta alzare la tapparella al mattino e disturbare il tuo grande che rimane a dormire, invece di andare a lezione. Poi, la tanto attesa festa iniziale per molte matricole si traduce in frustate da lividi e in varie docce con brodo di pollo, pulizie a oltranza a favore dei grandi. Angherie di tutti i tipi e altre delizie fisiche che per sensibilità non ho coraggio di scrivere. Questo per i maschi che conosco bene: negli ambienti femminili ho invece altri racconti, più sottili e colti, ma non meno sadici. E' questo il valore sano della goliardia, o piuttosto una bella cartina di tornasole di una grande inciviltà?». «E' sconvolgente - ha concluso - pensare che un ex studente sia tornato in collegio solo per pestare un ragazzino. Sono proprio queste incredibili situazioni che hanno indotto diversi ospiti ad andare via dal collegio».

«La direzione è indignata e dispiaciuta - risponde don Luca - del fatto che durante la festa delle immatricolazioni, una specie di pacifico rito di accoglienza per i nuovi, si siano sorpassati i limiti. Cercheremo di raccogliere tutte le informazioni sull'accaduto. Mi sento mortificato, anche perché sia io, che don Flavio, eravamo presenti e ci siamo alternati da un piano all'altro per effettuare la sorveglianza, ma non potevamo essere contemporaneamente in mensa e ai piani. Pertanto non abbiamo assistito alla scena. Il clima doveva essere quello della festa che si fa da 70 anni: l'eccesso probabilmente è da ricondurre a un solo soggetto, venuto da fuori, peraltro cacciato dagli studenti stessi. Davvero non è prassi che qui accadano cose del genere: scherzi ce ne sono sempre stati, ma violenze mai».
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Il Gazzettino