Goldin scopre i capolavori: «Pronti»

Goldin scopre i capolavori: «Pronti»
In alcune sale ci sono ancora le casse, di ogni dimensione, utilizzate per trasportare i preziosissimi quadri; in altre invece l'atmosfera è già quella che si respirerà a...

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In alcune sale ci sono ancora le casse, di ogni dimensione, utilizzate per trasportare i preziosissimi quadri; in altre invece l'atmosfera è già quella che si respirerà a partire dalla prossima settimana. A Santa Caterina ogni ora che passa prende sempre più forma la mostra Storie degli Impressionisti. La maggior parte delle opere d'arte è già arrivata e ha passato l'attento esame dei curatori prima di ottenere l'ok per essere esposte: «Ormai abbiamo allestito circa l'ottanta per cento della mostra - dice Goldin - è quasi tutto pronto». Tutte le sezioni sono impostate, mancano ancora pochi quadri per riempire gli spazi vuoti e tratteggiare il filo conduttore di tutta l'esposizione: l'evoluzione dell'impressionismo, dalla nascita alla crisi, ripercorsa in un lungo confronto tra opere di periodi e stili diversi.

Goldin segue le ultime fasi dell'allestimento con grande attenzione: ha studiato tutto alla perfezione. Ogni opera viene posizionata in un punto ben preciso, segnato su vere e proprie mappe. Ieri poi sono stati montati i tre quadri che aprono la rassegna: un Tiziano, un Rubens e un Rembrandt prestati dalla National Scottish Gallery di Edimburgo per una minisezione dedicata al Cinquecento e al Seicento. Sono arrivati a bordo di un camion attrezzato in tre giorni di viaggio: da Edimburgo hanno fatto tappa a Londra e Lione, dove sono stati custoditi in luoghi sicuri. Ora occhieggiano dalle pareti della rinnovata manica lunga di Santa Caterina: «Aprono la mostra - dice Goldin - è un prestito molto particolare, rarissimo. Sono opere, sopratutto quella di Tiziano, che in un certo senso anticipano l'impressionismo». La manica lunga, ristrutturata a spese di Linea d'Ombra e dei suoi sponsor, ospita anche una splendida selezione delle opere custodite nella Pinacoteca trevigiana. Sono un aggiunta ai 140 tra quadri, stampe e fotografie di finte Ottocento arrivati da tutto il mondo, ma impreziosiscono ulteriormente la qualità dell'esposizione: «Stiamo finendo anche il loro allestimento - spiega Emilio Lippi, direttore dei musei trevigiani - per l'inaugurazione saranno tutte complete di cartellino con relativa spiegazione».
Lo sforzo di Goldin per organizzare l'appuntamento trevigiano è stato notevole: «I curatori americani venuti qui accompagnando le opere arrivate da Boston e Chicago, sono rimasti sorpresi dal gran numero di prestiti. Non è facile averne così tanti». E in vent'anni sono stati 1100 i musei e le gallerie d'arte in tutto il mondo ad aver collaborato con Linea d'Ombra - «Posso tranquillamente dire dei cinque continenti perché abbiamo avuto prestiti anche da musei africani e australiani» - e 10mila i quadri di altissimo valore in giro per l'Italia. Il più prezioso della mostra trevigiana è un'opera di Gauguin, il ritratto di Tehamana, la giovanissima compagna durante la sua permanenza a Tahiti, assicurato per 100 milioni di euro. Ma le meraviglie uscite dalle casse sono innumerevoli e vanno a comporre una delle mostre più importanti dell'anno a livello internazionale.

Questa settimana sarà quella decisiva: mercoledì è fissata la vernice con la presentazione di Storie dell'Impressionismo alla stampa italiana e straniera; venerdì alle 20 ci sarà il taglio del nastro ufficiale per la prima apertura pubblica di Santa Caterina in notturna. La mostra sarà visitabile da sabato. Conclude Goldin: «Siamo messi bene. Aspettative? Sono importanti, non sappiamo dire quante persone verranno ma ci auguriamo comunque un pubblico molto numeroso».
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Il Gazzettino