Gli ospiti introdotti dai pordenonesi

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Non solo scrittori o lettori. Diverse saranno le personalità pordenonesi a presentare gli incontri a Pordenonelegge, che aprirà domani la sedicesima edizione. A intervistare Emmanuel Carrere, premio FriulAdria La storia in un romanzo sarà Alberto Garlini: «Il suo ultimo libro "Il regno", racconta la storia del cristianesimo delle origini attraverso i personaggi di Luca (l'evangelista, col quale si identifica) e san Paolo, intrecciandolo con la sua vita e il suo rapporto con la fede, dandone un spaccato vivace, anche divertente, da scettico, per non essere troppo d'accordo con sè stesso». A Garlini anche il compito di introdurre "Mi sa che fuori è primavera" di Concita De Gregorio, ispirato a una storia vera, che indaga il viaggio interiore di una donna cui l'ex marito ha rapito e ucciso le figlie, dal dolore alla ritrovata voglia di vivere e amare. E lo ritroviamo in "Padri e figli" con l'israeliano (traduttore della Divina Commedia e di Fallaci in ebraico) Alon Altaras e di Ygal Leykin (primario all'ospedale di Pordenone di origine ebraica il cui libro "Una vita qualunque" è stato scelto per il premio napoletano Livia Dumontet): «Entrambi raccontano storie nelle quali i protagonisti vengono raggiunti da una voce del passato, con cui fare i conti». L'editor Mondadori Federica Manzon ci presenta Ann-Marie MacDonald: «Tre libri e altrettanti bestseller. Ne "L'età adulta" tocca temi della contemporaneità spinta dall'urgenza dell'autobiografismo, affrontando il tema della famiglia omossessuale». Suo è il progetto "Trieste attraverso i confini", per il quale ha coinvolto diversi scrittori triestini nel raccontare il proprio bagno, partendo dall'unicità dello stabilimento balneare Ausonia, dove un muro ancora divide uomini e donne. Tullio Avoledo, primo lettore italiano di "Tenero e violento" che definisce come un Delitto e castigo in chiave moderna, non vede l'ora di intervistare Adam Thirlwell: «Autore molto complesso e intelligente capace di coniugare una scrittura facile e scorrevole, storie accattivanti e concetti filosofici profondi, che nei suoi libri precedenti ha spesso citato Trieste e scrittori triestini». A Davide Toffolo («Mi rendo conto che l'era del libro fisico è finita, ma non per il fumetto, che vive un momento felice») l'onere di presentare Zerocalcare: «Giovane autore che arriva dalla Rete, capace di costruire attorno al dato biografico un mondo narrativo complesso, il suo linguaggio è diventato il linguaggio di una generazione. La sua grapich novel "Dimentica il mio nome" ha partecipato al Premio Strega ed è stato Libro dell'anno per Fahrenheit». Con Antonella Silvestrini incontriamo la psicanalista Silvia Vegetti Finzi, che sottolinea la forza poetica dei bambini e il filosofo Jean-Luc Nancy, per conoscere la sua idea di «essere con». Molti altri gli incontri con "ciceroni" naoniani. Ad esempio con Sergio Maistrello scopriamo i segreti della Rete, con Guido Cecere la fotografia contemporanea, con Alice Della Puppa la narrativa per ragazzi.

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Il Gazzettino