Gli operai mobilitati in marcia verso Mestre

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BELLUNO - D.T.) Le tute arancioni non abbassano la guardia: la partita...

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BELLUNO - D.T.) Le tute arancioni non abbassano la guardia: la partita non è chiusa. I lavoratori di Veneto Strade lo sanno bene. Del resto, oltre al blocco dei servizi per la viabilità, ci sono in ballo anche 90 posti di lavoro. La procedura per la cassa integrazione straordinaria è già stata avviata, mentre le ditte a cui Veneto Strade subappalta alcuni lavori hanno già ricevuto una lettera di disdetta del contratto. Ecco perché prima di cantare vittoria (come sembra aver già fatto la politica bellunese, per voce dei parlamentari e della presidente della Provincia) i lavoratori vogliono avere certezze. Ecco perché venerdì scenderanno in massa a Mestre, per manifestare davanti alla sede di Veneto Strade durante l'assemblea dei soci e la riunione del cda. Sono due le corriere già pronte: un centinaio le tute arancioni che faranno sentire la voce dei dipendenti. «La mobilitazione è confermata: noi non arretriamo di un centimetro - dice Alessandra Fontana, segretario provinciale della Filt Cgil (la categoria dei trasporti del sindacato) -. Del resto, la situazione non è cambiata: ci troviamo nelle stesse condizioni di una settimana fa». E i 5 milioni che il Governo ha trovato nelle pieghe del decreto milleproroghe? E le promesse di ulteriori finanziamenti nel futuro decreto enti locali? «Al momento non costituiscono garanzia certa di pagamento per portare a termine il servizio del 2017 - continua Fontana -. L'amministratore delegato di Veneto Strade l'ha detto: servono 15 milioni di euro. Al momento ci sono i 5 del milleproroghe. Certo, non è necessario avere subito il resto, ma serve una lettera della presidente della Provincia che garantisca il pagamento completo da qui al 31 dicembre. Dall'incontro di Villa Patt di venerdì scorso non si è ancora capito se la presidente firmerà a o meno questa lettera». «Venerdì chiederemo il ritiro della cassa integrazione - continua Fontana -. E ricordiamo alla Larese Filon che i dipendenti di Veneto Strade sono tutti ex dipendenti della Provincia. Per cui se escono dall'azienda regionale, per forza devono tornare a Palazzo Piloni. Al momento della stipula della convenzione con Veneto Strade fu firmato un preciso accordo in tal senso».

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Il Gazzettino