Ci sono nuove intercettazioni ambientali contro i quattro giovani kosovari accusati di aver fatto parte di una cellula jihadista che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata pronta...
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Dake Haziraj, 26 anni, è in pensiero solo per i genitori. Ma con gli amici fa il duro: «Una volta dobbiamo morire, almeno morirò per qualcosa». Nei discorsi fatti prima dell'arresto, nella casa veneziana, riferendosi agli infedeli sosteneva di aver voluto tagliare loro la testa «come tagliare una pesca, per Dio, come tagliare una cipolla! Se avessi pietà mentre taglio delle teste, Allah mi dovrebbe uccidere subito, sarebbe un grande fallimento».
In Questura ancora una volta è il minorenne ad apparire il più fanatico, così come risulta anche dalle intercettazioni citate nell'ordinanza di custodia cautelare: «Fratelli, che Allah vi dia la forza per andare in Paradiso, e se dobbiamo morire almeno moriremo Shadida». Testimoni della fede in Allah.
Polizia e carabinieri stanno completando l'analisi della memoria di smartphone e computer del gruppo, nei quali è stato rinvenuto parecchio materiale di propaganda jihadista. Babaj ne è consapevole e in Questura, dopo l'arresto, se ne preoccupa un po', ammettendo agli amici di aver sbagliato nel non aver cancellato tutto, o quantomeno, nel non aver cambiato telefonino più spesso.
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Il Gazzettino