GLI ISTITUTI PADOVA Speravano di ritornare a scuola i 1250 studenti dell'istituto

GLI ISTITUTI PADOVA Speravano di ritornare a scuola i 1250 studenti dell'istituto
GLI ISTITUTIPADOVA Speravano di ritornare a scuola i 1250 studenti dell'istituto di istruzione superiore liceo Tito Lucrezio Caro di Cittadella. Da mercoledì scorso sono tutti in...

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GLI ISTITUTI
PADOVA Speravano di ritornare a scuola i 1250 studenti dell'istituto di istruzione superiore liceo Tito Lucrezio Caro di Cittadella. Da mercoledì scorso sono tutti in modalità didattica a distanza dopo che l'istituto martedì era stato chiuso completamente a causa di due studenti positivi alla variante inglese (erano a casa da una decina di giorni). Invece rimarranno lontani da compagni, professori, personale, aule e laboratori, fino a data da destinarsi.

«Per gli studenti dopo quanto accaduto la settimana scorsa non cambia nulla essendo già tutti a casa da alcuni giorni anziché in turnazione settimanale con metà in presenza e l'altra no - spiega la dirigente Antonella Bianchini - Certamente tutti continueranno a fare la loro parte, c'è però tanta stanchezza perché nulla può sostituire la scuola in presenza. Non è semplice trascorrere molte ore di fronte ad un computer. Ci stavamo poi preparando all'importante fase delle prove Invalsi, ovviamente sono bloccate. La scelta della chiusura si è resa necessaria per la situazione di diffusione del Coronavirus».
LA POSIZIONE
«Immagino sia stata presa come misura di ulteriore salvaguardia - continua la dirigente - ma ritengo che se si chiudono le scuole, sarebbe necessario allo stesso modo chiudere tutto il resto. Dalla scuola, almeno dal liceo, non c'è stato nessun contagio. In totale cinque i positivi. Se viene chiesto uno sforzo ulteriore ed ancora più forte da parte delle istituzioni scolastiche, deve esserlo di tutti perché, al contrario, diventa una lotta contro i mulini a vento. Chiedo anche ai giovani e ai genitori dei giovanissimi, di rispettare ovunque le regole di sicurezza, non solo a scuola. Non poche volte in parchi e giardini si gioca e ci si incontra come non ci fosse nulla di cui preoccuparsi». Per quanto riguarda il personale docente, la dirigente ha lasciato libero ognuno di scegliere se svolgere lezione dalla sede del liceo o dalla propria abitazione. «Per agevolare i professori che hanno figli in didattica a distanza e che altrimenti sarebbe complesso gestire».
CAMBIAMENTO
L'annuncio di oggi da parte di Zaia di passare alle lezioni a distanza al 100% non lascia alcun dubbio. La dirigente scolastica Chiara Tonello del Newton-Pertini di Camposampiero, oltre duemila studenti da ogni comune della federazione, dell'alta padovana, la prende con filosofia: «In attesa delle disposizioni regionali devo ammettere che non siamo impreparati a questo ennesimo cambiamento organizzativo- afferma la preside dell'istituto superiore di via Puccini. Ora passeremo nuovamente a fare lezione al 100% in Dad. Peccato perché penso che l'attuale didattica al 50% in presenza avesse trovato la quadratura del cerchio. Non solo dal punto di vista formativo per i ragazzi in classe presenti tre giorni alla settimana ma anche per quanto riguarda il trasporto scolastico. Sicuramente se lo scenario epidemiologico peggiora non ci sono alternative e quindi noi ci adegueremo alle circostanze».
«E' inconfutabile - aggiunge la giovane dirigente di Castelfranco Veneto - che anche le scuole, in un periodo estremamente difficile coma la pandemia in corso, deve fare la sua parte. Una cosa è certa - ribadisce la preside - i ragazzi non dovranno continuare a perdere nemmeno un giorno di scuola. Ci riorganizzeremo ancora una volta per assicurare il miglior insegnamento possibile per i nostri ragazzi. Assieme agli altri dirigenti scolastici dell'alta padovana faremo squadra e insieme troveremo le soluzioni più efficaci per non far perdere del tempo agli studenti».
Un pensiero particolare va ai ragazzi che tra qualche mese devono affrontare la prova della maturità. «L'esame di maturità è un caposaldo per tutti - sottolinea la dottoressa Tonello - Questo alternarsi di modalità di apprendimento diciamo che è un allenamento alle avversità che i ragazzi troveranno nella vita lavorativa di tutti i giorni. Non tutti i mali vengono per nuocere. La vita, infatti, è una sfida continua: per chi dovrà prepararsi quest'anno alla maturità le insidie non mancheranno ma alla fine emergerà l'impegno e la preparazione dei più determinati».

Michelangelo Cecchetto
Luca Marin
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Il Gazzettino