Gli artigiani: «Aiuti veloci, altrimenti il sistema crolla». Sindacati prudenti

Gli artigiani: «Aiuti veloci, altrimenti il sistema crolla». Sindacati prudenti
GLI ARTIGIANIROVIGO «Siamo sull'orlo del baratro, qui nel nostro territorio, già connotato da fragilità imprenditoriale, rischia di riuscire a riaprire sì e no un'impresa su...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
GLI ARTIGIANI
ROVIGO «Siamo sull'orlo del baratro, qui nel nostro territorio, già connotato da fragilità imprenditoriale, rischia di riuscire a riaprire sì e no un'impresa su 10: sarà un dramma irrecuperabile». A lanciare l'allarme è Marco Campion, presidente di Confartigianato Polesine: «Il Governo è il suo appello - acceleri le erogazioni economiche promesse; i contanti debbono essere disponibili nei conti delle aziende al massimo entro una settimana, altrimenti le imprese non avranno il tempo di programmare la ripartenza, non potranno pagare i debiti, i fornitori, gli stipendi e riattivare la filiera economica. E da chiuse a fallite il passo sarà brevissimo. Le banche devono erogare senza eccessiva burocrazia e, se serve per accelerare, il Governo emani immediatamente un provvedimento che introduca lo scudo penale per i Cda delle banche, salvo dolo o colpa grave».

LA RICETTA
Campion sintetizza in tre parole quello che serve alle imprese: «Sburocratizzare, accelerare e finanziare. Ricevo fortissime pressioni dagli associati, preoccupatissimi perché la situazione è gravissima, si registrano più del 95% di insoluti scaduti a fine marzo. Ormai l'intero sistema delle micro, piccole e medie imprese, che compone oltre il 90% del nostro tessuto economico, è immobile e continua ad accumulare passivi. Sta passando troppo tempo, le aziende non fatturano, non incassano, non hanno più liquidità residua. I nostri distretti economici, un tempo eccellenze invidiate nel mondo, si stanno disgregando mentre i politici continuano a parlare».
IL SINDACATO

Sul fronte sindacale, il segretario generale della Cgil di Rovigo chiede un'assunzione di responsabilità generalizzata. E lo fa partendo dalla morte di Mauro Ferro, il 58enne di Porto Viro spentosi martedì al Covid Hospital di Trecenta: «Una perdita tristissima e improvvisa che lascia sgomenti. Mauro era stato in passato delegato sindacale Cgil nella propria azienda, con grande impegno, equilibrio ed umanità - afferma Colombo . Anche la Cgil di Rovigo esprime la propria vicinanza alla famiglia. Auspichiamo che quanto accadutogli possa essere quantomeno di monito per tutti noi. Nei prossimi giorni sono in arrivo importanti decisioni rispetto alla cosiddetta fase 2. Il rischio, che come organizzazioni sindacali abbiamo già segnalato, è che si assista a una corsa alla riapertura delle attività ma, come abbiamo tragicamente visto, stiamo combattendo una battaglia totalmente nuova che richiede ancor più a tutti gli attori del mondo del lavoro un supplemento di responsabilità. Purtroppo ancora oggi i luoghi di lavoro possono essere potenzialmente spazi a maggior rischio di contagio rispetto ad altri, nonostante le buone intenzioni di tutti. Tanto per i lavoratori quanto per le aziende sta diventando sicuramente urgente riavviare le attività, ma se come stiamo dicendo da settimane, la salute è il bene supremo da tutelare, dovremo essere conseguenti nei comportamenti, ognuno per la propria parte di responsabilità. Dovremo pertanto insieme, senza egoismi, discutere e concordare nuove forme di organizzazione del lavoro riguardanti gli orari, i turni, gli spazi, l'innovazione tecnologica che favorisca quanto più possibile il lavoro agile e la dotazione adeguata di Dpi. E dove le condizioni non consentano, nonostante tutto, la reale tutela della salute, avere il coraggio di condividere la necessità di fermarsi il tempo necessario all'adeguamento utile per la sicurezza di chi lavora e conseguentemente di chi ci sta intorno».
F.Cam.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino