Gli angeli si fermano «Se qualcuno si fa male rischiamo denunce»

Gli angeli si fermano «Se qualcuno si fa male rischiamo denunce»
LO STOPVENEZIA «A malincuore siamo arrivati alla decisione di sospendere la nostra attività di coordinamento dei volontari». Ieri mattina il gruppo Venice Calls ha avvertito...

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LO STOP
VENEZIA «A malincuore siamo arrivati alla decisione di sospendere la nostra attività di coordinamento dei volontari». Ieri mattina il gruppo Venice Calls ha avvertito così, con un post su Facebook, i tantissimi giovani che nei giorni scorsi hanno risposto all'appello di aiuto, seguendo le indicazioni che venivano date su Telegram. Sono gli angeli dell'acqua alta che nella chat dedicata al coordinamento sono arrivati a quota 3mila. Ragazzi e ragazze provenienti da ogni angolo della Città metropolitana, e non solo, per dare una mano nelle zone più ferite dalle maree. «Una scelta si legge nel post che giunge dopo una discussione riguardo l'incolumità dei volontari e alla responsabilità penale che ricadrebbe su di noi se uno di voi si facesse male. Malgrado le nostre buone intenzioni, non possiamo continuare a prenderci una responsabilità del genere. Sono stati giorni pieni di soddisfazioni, la vostra grande disponibilità ci ha davvero colpito e vi ringraziamo per l'aiuto che siete riusciti a dare».

IL CONTRIBUTO
Uno stop confermato non solo per via dei giovani in azione sempre più numerosi e difficili da controllare, ma anche in vista dell'ennesima acqua alta eccezionale che ieri avrebbe potuto causare qualche spiacevole inconveniente. Il gruppo Venice Calls formato da una trentina di componenti nel pomeriggio si è comunque dato da fare in centro storico, seppur ciascuno autonomamente. «Proprio come avranno fatto sicuramente dice Piero Risica, 25enne di Venice Calls pur senza le nostre indicazioni, anche i tantissimi volontari accorsi in questi giorni. Il bilancio della settimana? Più che positivo. Ho constatato che nei momenti di criticità le persone vogliono davvero aiutare il prossimo, tuttavia manca una lungimiranza. Perché questi eventi climatici si ripeteranno sicuramente».
Al calare della marea, anche Generazione 90 ieri ha dato il proprio contributo. «La gente spiega Marco Caberlotto, fondatore del gruppo ha bisogno d'aiuto. Persone con attività storiche, piccoli artigiani e anziani soli che sono stati colpiti dalla marea. Faccio a tutti un appello: accertatevi di come sta il vostro vicino, anche solo suonandogli il campanello. Nei prossimi giorni, senza sostituirci alla Protezione Civile, cercheremo di portare medicine e cibo a chi non può muoversi».

Marta Gasparon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino