Gli 80 anni di nonno Silvio «Il futuro? I miei nipoti»

Gli 80 anni di nonno Silvio «Il futuro? I miei nipoti»
ROMA - Il 29 settembre Silvio Berlusconi compirà 80 anni e per la prima volta dall'operazione al cuore a cui si è sottoposto nel mese di giugno, il Cavaliere si racconta in una...

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ROMA - Il 29 settembre Silvio Berlusconi compirà 80 anni e per la prima volta dall'operazione al cuore a cui si è sottoposto nel mese di giugno, il Cavaliere si racconta in una lunga intervista al settimanale "Chi", in edicola oggi. Nella foto in copertina il leader di Forza Italia appare circondato da quasi tutti i suoi nipoti: «Sono loro il mio futuro», confida l'ex premier spiegando che ormai al centro delle sue priorità non c'è più solo la politica.

Il capo di Fi sceglie proprio di partire dai problemi al cuore, che lo hanno costretto ad un lungo periodo di riabilitazione post operatorio, per spiegare come sia cambiata la percezione di se stesso e del suo futuro: «Nella mia vita - spiega - non ho mai pensato all'età. Al contrario, ho sempre vissuto come se avessi quarant'anni. Poi, improvvisa, è arrivata la malattia. E con l'operazione che ho subito è arrivata forte la consapevolezza che sono un uomo di ottant'anni». Futuro ancora da programmare dunque, unica eccezione il suo compleanno.
Niente festeggiamenti in grande ma solo una cena con tutti e cinque figli ed i nipoti. L'ampio capitolo sulle vicende famigliari parte dai ricordi dei genitori: «Il giorno più felice e quello più triste della mia vita sono legati in modo forte e indissolubile a loro», confida il Cavaliere che poi ancora una volta sottolinea il rapporto speciale con la primogenita.
«Quando mia madre è morta, l'ho sostituita con Marina: Marina oggi per me è madre, sorella e figlia». Sempre parlando della sua vita personale, Berlusconi ricorda le sue due ex mogli e smentisce che il suo rapporto con Francesca Pascale sia in crisi.
Nell'intervista non poteva poi mancare il capitolo Milan che rappresenta un pezzo importante della storia del Cavaliere. Il leader Fi bolla come «unico rimpianto» il poco tempo dedicato negli ultimi anni al club rossonero. Una colpa che Berlusconi attribuisce ai suoi processi: «Per anni - è l'accusa - ho lavorato almeno tre pomeriggi alla settimana con i miei avvocati per preparare le 3.600 udienze dei 73 processi politici».

Poco lo spazio che Berlusconi dedica a parlare di politica nonostante il Cavaliere abbia trascorso la scorsa settimana in incontri e riunioni politiche. La sensazione dunque, è che al di là di quanto racconta a "Chi", l'ex premier non abbia intenzione di tenersi lontano dalla scena. Tutto ovviamente dipenderà dall'esito del referendum che in caso di vittoria del no potrebbe portare Forza Italia di nuovo sotto i riflettori nella trattativa per la nuova legge elettorale. Al settimanale diretto da Alfonso Signorini il Cavaliere sceglie di parlare del suo ruolo politico quasi con distacco: «La politica non mi ha mai appassionato. Mi ha fatto solo spendere un sacco di tempo e di energie» lasciando però trasparire ancora un certa dose di rabbia per come si è conclusa la sua esperienza a palazzo Chigi: «Tanto in politica estera quanto in politica interna non ho mai sbagliato un colpo. E non sono caduto per colpa mia». Non mancano infine le frecciate ai 'traditori': «Pensandoci bene - ammette - non mi viene in mente neppure un nome di un vero amico in politica». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino