Giuliana e Halima regine del caftano

Giuliana e Halima regine del caftano
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L'EVENTO
Full immersion del Giappone sui Navigli, eventi, incontri, mostre, mondanità, cene al top a cominciare da quella sofisticata di Cartier: una Milano elettrizzata quella che ha accompagnato le giornate dei Saloni. Una Milano dove però non sono mancati momenti come l'evento che ha coinvolto la Mileno bella con presenze superiori a ogni aspettativa: la presentazione dei caftani di lusso nella terrazza Caruso del Grand Hotel de Milan. Regina dell'incontro Giuliana Cella, la vera regina del caftano come abito di alta, altissima moda, alla quale si è rivolta una giovane stilista marocchina (naturalizzata italiana ormai da anni, visto che ha studiato e si è formata professionalmente in Italia): Halima Hadir, che oggi, con l'appoggio della rappresentanza governativa del suo Paese ha avviato un atelier di lavorazione di questo abito ormai internazionale che in Marocco conta interpreti specializzati in decorazioni particolari e nel taglio più elaborato. Sensibilizzato dalla zampata organizzativa mondana di Paola Mazzuccato, un pubblico da grandi occasioni ha occupato lo spazio tutto milanese affacciato su via Manzoni per ammirare i caftani prodotti sotto il patronage affettuoso della Cella - da Halima Hadir con destinazione gran sera, giorno (da portare anche con i jeans, con pantashort o miniskirt: il più fotografato quello bianco da sposa).

L'ABITO

Per questo costume che, con destinazione solo maschile, compare per la prima volta - si dice - in Persia intorno al Seicento a. C. (il caffettano in uso ancora oggi), è stata coniata nel tempo la definizione di robe of honor in quanto abito d'obbligo per capi di stato, re, dignitari di Corte, diplomatici dell'Area mediterranea, Nord Africa e Paesi arabi. In Occidente, il caftano, dopo la scoperta che ne fece intorno agli anni Sessanta Diana Vreeland inserendolo come nuova proposta superelegante nelle pagine di Vogue (la rivista-vangelo della moda che allora l'icona dell'eleganza internazionale dirigeva) comparve, tradotto al femminile, sdoganato da qualsiasi riferimento nazionalista o religioso, questo costume di grande praticità (un po' camicia e un po' tunica) ha avuto da subito accoglienza trionfale: Saint Laurent ne fece un capo immancabile nelle sue collezioni ma, a seguire, tutti i grandi stilisti che oggi dedicano comunque spazio al caftano proposto in versioni elegantissime, come abito di lusso ma anche come abito da vacanza, soprattutto da mare. Il mondo elegante della Milano accesa dalle giornate del design è intervenuto soprattutto per vedere l'ultima capsule di Giuliana Cella: i suoi caftani 2018-19 da portare ovunque, dalla serata con amici in casa alla prima della Scala. Tra i più fotografati, quello stupendo in seta animalier con interventi grafici di onde surreali blu oceano, e il superbo nero-nero di eleganza sofisticata , con tecnica di lavorazione che la stessa Halima, complimentandosi con la Cella, ha definito superba.
Luciana Boccardi
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Il Gazzettino