GIRO DI VITE PORDENONE Automobilisti sempre più distratti e indisciplinati

GIRO DI VITE PORDENONE Automobilisti sempre più distratti e indisciplinati
GIRO DI VITEPORDENONE Automobilisti sempre più distratti e indisciplinati alla guida. Mentre il comandante della polizia locale, Stefano Rossi, sta attendendo l'auto per poter...

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GIRO DI VITE
PORDENONE Automobilisti sempre più distratti e indisciplinati alla guida. Mentre il comandante della polizia locale, Stefano Rossi, sta attendendo l'auto per poter avviare il servizio civetta, quello teso a stanare chi guida con il cellulare all'orecchio, sono stati messi in campo due agenti che, in sella alla motocicletta, hanno già cominciato a monitorare i comportamenti degli utenti della strada. E non solo per quanto riguarda l'uso del telefonino. Osservate speciali assicurazioni e revisioni per le quali, specialmente nell'ultimo periodo, le violazioni sono in aumento.

I VERBALI
Le multe sono salate: si va dai 170 a 640 euro e, in caso di reiterazione, si gioca al raddoppio della sanzione. Automobilisti sempre più distratti, è vero. Lo dimostra il numero crescente di incidenti stradali (senza feriti gravi) rilevati negli ultimi giorni proprio dai vigili urbani. «Nella maggior parte dei casi sostiene Rossi i protagonisti hanno ammesso di non aver prestato le dovute attenzioni». Gli agenti, nell'ultimo mese, hanno intensificato l'attività di controllo sul territorio e, in particolare, si sono focalizzati sulle violazioni del codice della strada. Dieci le sanzioni elevate per eccesso di velocità, 25 per auto che circolavano senza revisione, 10 per mancanza di assicurazione, 5 per assenza di cinture di sicurezza e sistemi per la ritenuta dei bambini e altrettante per guida con il telefono cellulare. Numeri importanti, ai quali si aggiungono le cinque multe elevate tra via Fonda, Montereale, Oberdan e parcheggio Marcolin per sosta sugli stalli riservati agli invalidi.
IN MOTO
«L'arrivo dell'estate evidenzia il comandante Rossi invoglia le persone a muoversi con una maggiore frequenza. Il vero problema, come sempre, è il rispetto del codice della strada. La nostra presenza funge da deterrente e permette, nel limite del possibile, di sanzionare chi mette a repentaglio la propria vita e quella degli altri. A questo proprio, al fine di assicurare una maggiore agilità nei controlli, abbiamo ripristinato i servizi in moto. L'auspicio (la domanda è stata inoltrata alla Regione) è che possa essere finanziato l'acquisto di due nuove motociclette, che permetterebbe di assicurare la presenza di agenti-motociclisti sia durante la mattina che durante il pomeriggio». Il principio resta sempre lo stesso: agire evitando le imboscate ai danni degli utenti della strada. «L'utilizzo del telelaser e quindi l'arresto del veicolo in sicurezza con la contestazione immediata dell'infrazione chiarisce il comandante obbliga ad individuare postazioni e piazzole di controllo, che garantiscano tali attività in sicurezza. Ciò, inevitabilmente, riduce o limita il numero di strade dove poter effettuare i controlli stessi». Le strade tenute costantemente sotto controllo sono almeno cinque: viale Venezia, Treviso, via Montereale, Piave e Roveredo. Rispetto agli anni scorsi la mappa del rischio è stata rivista. Se nel 2016 le maggior sanzioni al codice della strada avvenivano in via Mestre, vial D'Aviano, via Canaletto, Cappuccini, viale Grigoletti, via Riviera del Pordenone, Roveredo, San Daniele e viale Treviso, l'anno scorso a finire nel mirino della polizia locale erano state le infrazioni rilevate soprattutto in vial D'Aviano, via Canaletto, Roveredo, San Daniele e viale Treviso.
LA SOSTA

Giro di vite anche per quanto riguarda le ztl e i parcheggi selvaggi. In quanto alle zone a traffico limitato, le situazioni più critiche 5 le contravvenzioni elevate negli ultimi giorni si registrano ancora, specialmente in orario serale, tra corso Vittorio Emanuele, via Cesare Battisti e Piazza della Motta. Aree limitrofe all'ospedale civile e al policlinico San Giorgio restano quelle da 'bollino rosso'' per le soste selvagge.
Alberto Comisso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino