Giovanni Malagò non alza bandiera bianca. A dispetto del "no" del

Giovanni Malagò non alza bandiera bianca. A dispetto del "no" del
Giovanni Malagò non alza bandiera bianca. A dispetto del “no” del Consiglio comunale, il presidente del Coni cerca ancora il modo per tenere in vita il sogno olimpico...

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Giovanni Malagò non alza bandiera bianca. A dispetto del “no” del Consiglio comunale, il presidente del Coni cerca ancora il modo per tenere in vita il sogno olimpico di Roma 2024. E non ritira la candidatura. A spingere Malagò a un estremo tentativo è l'interesse mostrato da Thomas Bach, il presidente del Comitato olimpico internazionale, che martedì arriverà nella Capitale. A sorpresa ieri sera dalla sede del Cio è uscita una nota che lascia la porta aperta alla possibilità di tenere in vita la candidatura di Roma nonostante il rifiuto del Campidoglio: «Siamo consapevoli del voto del Consiglio comunale, così come siamo consapevoli del sostegno del governo italiano e della Regione Lazio alla candidatura. Aspettiamo di parlare con il Comitato promotore e con il Coni per chiarire queste circostanze politiche».

Una nota del tutto irrituale, dove si cita il sostegno della Regione Lazio a Roma 2024. E dove si fa capire che il Cio intende esplorare l'ipotesi di non escludere Roma dalla corsa olimpica, aggirando il rifiuto del Comune. Tant'è che Malagò ha messo immediatamente a verbale: «Non so se dopo il voto del Consiglio comunale si ferma la candidatura di Roma. Non è una decisione che posso prendere io, devo incontrare il presidente Bach martedì e vedremo».
Così, se a Palazzo Chigi assicurano che «non si sta pensando alla nomina di un commissario ad hoc», al Comitato olimpico non considerano chiusa la partita. Dicono che Malagò con Bach verificherà se ci sono margini per andare avanti. Soprattutto ricordano i numerosi problemi che sta incontrando Virginia Raggi per l'esplodere del caso Muraro, per la difficoltà di completare la giunta, per le divisioni nei Cinquestelle, etc. «E se fra due-tre mesi ci ritrovassimo con il Campidoglio in crisi e un commissario prefettizio al posto del sindaco», dice una fonte accreditata, «sarà stato da incoscienti aver rinunciato senza lottare a una candidatura che ha grandi chance di successo». Insomma, al Coni e non solo lì, ci si interroga sulla durata della Raggi. E si spera che Bach offra sponda a Malagò facendo un discorso che suoni più o meno così: “La candidatura di Roma 2024 può andare avanti perché c'è il sostegno del governo e della Regione, perché c'è il sì convinto delle altre 11 città italiane candidate a ospitare parte delle gare olimpiche e perché dal Campidoglio nei mesi scorsi erano già arrivate garanzie». Prima da Ignazio Marino, poi dal commissario Francesco Paolo Tronca.

I precedenti di città candidate senza il sì del Comune non mancano. L'ultimo è quello di Madrid che nel 2009 arrivò a giocarsi la finale con Rio de Janeiro per l'aggiudicazione dei Giochi di quest'anno, nonostante mancasse il sostegno della Municipalità.
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Il Gazzettino