«Giovani artisti e la fede»

«Giovani artisti e la fede»
L'ANNUNCIOLa sfida è suggestiva e soprattutto ambiziosa in un palcoscenico internazionale come quello della Biennale Arte che aprirà nel prossimo maggio a Venezia. Così, in...

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L'ANNUNCIO
La sfida è suggestiva e soprattutto ambiziosa in un palcoscenico internazionale come quello della Biennale Arte che aprirà nel prossimo maggio a Venezia. Così, in attesa di questo evento planetario che coinvolgerà la Serenissima, la giunta comunale di Venezia con il sindaco Luigi Brugnaro ha deciso di nominare Giovanna Zabotti, vicepresidente e co-fondatrice di Fondaco Italia, società specializzata nella valorizzazione del patrimonio storico e artistico italiano e realizzazione di eventi culturali, curatrice del Padiglione Venezia, la sede tradizionale delle attività espositive del Comune alla Biennale che si trova nel cuore dei Giardini di Castello. Toccherà a lei curare il progetto lanciato negli scorsi giorni dal sindaco di Venezia intitolato Artefici del nostro tempo con l'obiettivo di avvicinare giovani artisti emergenti e offrire loro, quindi, un palcoscenico di prim'ordine come quello dell'Esposizione internazionale d'arte. Si tratterà di un lavoro importante che avrà due aspetti fondamentali, in straordinaria sintonia, con la città di Venezia e la sua storia. In pratica, gli artisti saranno chiamati a misurarsi con il tema della spiritualità e con la religione, dove possa anche trasparire un messaggio di fede, ma anche in realtà che consenta loro di leggere il quotidiano secondo la loro ricerca personale. Un progetto, quindi, sostanzialmente laico che potrà prendere spunto dalle suggestioni offerte da Venezia, dalla sua storia e dalla sua cultura.

SPIRITUALITÀ E SIMBOLI
Un po' come scegliere oggetti tradizionali che sottolineano l'identità della Serenissima, partendo da oggetti comuni, come ad esempio le bricole lagunari che, secondo una suggestione spirituale potranno trasformarsi in oggetti di fede, simboli di una spiritualità che potrà andare al di là della riconoscibilità religiosa. Insomma, una sfida che potrà essere anche momento di riflessione e di indagine. Ma non è tutto. Sarà anche un sforzo e una vetrina importante per tutti gli artisti che aderiranno al progetto lanciato negli scorsi giorni dal Comune secondo le modalità stabilite dal bando e che ha già visto l'adesione di una cinquantina tra artisti e collettivi artistici rigorosamente tra i 18 e i 35 anni.
DISCIPLINE ARTISTICHE
Nella sostanza il progetto Artefici del nostro tempo prevede la selezione di 10 opere per sei discipline distinte: poesia visiva, videoclip musicali, street art, pittura, fumetto e fotografia. Gli interessati potranno partecipare anche a più sezioni compilando un modulo di iscrizione per ciascuna disciplina artistica e per ciascuna opera proposta, presentando opere inedite (realizzate dal 2018 in poi) sul tema del progetto (informazioni www,comune.venezia.it). Il progetto è realizzato dal Comune di Venezia in collaborazione con Fondazione Musei Civici di Venezia, Padiglione Venezia della Biennale, Fondazione Teatro La Fenice, Fondazione Forte Marghera, Centro Culturale Candiani, Biblioteca VEZ Mestre, Hybrid Music, Istituzioni Bevilacqua La Masa, Bosco e Grandi Parchi e Centri di Soggiorno.

Paolo Navarro Dina
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino