L'assemblea di oggi segna uno spartiacque per Ascopiave. Sarà l'ultima presieduta da Fulvio Zugno, presidente dei record diventato una ingombrante pietra dello scandalo per...
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L'ultimo dei quattro punti all'ordine del giorno dell'assemblea di oggi è la nomina del nuovo cda e quella contestuale del nuovo presidente, designato in Nicola Cecconato. Con lui Dimitri Coin, Enrico Quarello, Greta Pietrobon, confermati, e due nuovi entrati: Antonella Lillo, già annunciata, e Giorgio Martorelli. Altra novità riguarda il presidente del collegio dei sindaci, Antonio Schiro; con lui Luca Biancolin e Roberta Marcolin. Oggi quindi ci sarà il passaggio di consegne fra i due presidenti e toccherà dunque a Cecconato gestire la patata bollente. Il destino di Zugno pare essere segnato: Cecconato avrebbe infatti ricevuto il mandato di azzerare i nuovi vertici di Ascotrade, ma sarebbero in corso altre verifiche sull'operazione per capire tutte le conseguenze che avrebbe e, nel caso di conseguenze economiche, chi sarebbe chiamato a risponderne. Per un primo atto in questo senso si dovrà probabilmente aspettare la prima riunione del nuovo cda, in calendario il 9 maggio.
Intanto i sindaci soci di Asco Holding guardano al balletto delle nomine con un certo distacco. «Alla fine l'importante per noi amministratori è che ci siano i dividendi, grazie ai quali i Comuni possono amministrare - afferma con franchezza Marco Della Libera, primo cittadino di Spresiano - Sulla presidenza sono state fatte delle scelte e credo siano corrette. Zugno ha fatto molto bene, ma credo che Cecconato farà altrettanto». Lodi al nuovo presidente arrivano anche dal sindaco di Maserada, Anna Sozza: «È un eccellente professionista con cui ho già avuto modo di lavorare; ammetto però che mi dispiace per Zugno, che ha gestito ottimamente Ascopiave in questi anni con il direttore generale Roberto Gumierato. Certo mi ha un po' sorpreso il suo colpo di mano di autonominarsi in Ascotrade. Credo che sia giusto ci sia un ricambio, specie nelle società partecipate, ma bisogna anche tenere conto delle competenze delle persone. È vero che ci sono logiche politiche, ma non dovrebbero prescindere dalle competenze».
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Il Gazzettino