Ginecologia si sposta e libera Dolo, sì ai posti di Noale

Ginecologia si sposta e libera Dolo, sì ai posti di Noale
MIRANO/DOLOSpostati Ginecologia, Ostetricia e Punto nascite a Mirano, a Dolo sospeso già da giorni il settore materno-infantile per fare posto ai malati di Covid-19, come...

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MIRANO/DOLO
Spostati Ginecologia, Ostetricia e Punto nascite a Mirano, a Dolo sospeso già da giorni il settore materno-infantile per fare posto ai malati di Covid-19, come previsto dal piano regionale.

Adesso l'attenzione si sposta su Noale: riattivata la Lungodegenza con 30 posti letto per accogliere pazienti dagli altri due ospedali sotto pressione, si ragiona ora su come utilizzare il Calvi anche per le post-acuzie da coronavirus. Cambia dunque lo scacchiere della sanità nel distretto Mirano Dolo, l'ex Ulss 13. Le modifiche non solo rientrano nei piani regionali che hanno destinato il nosocomio di Dolo (insieme a Villa Salus) all'accoglienza dei pazienti contagiati dal virus, ma erano già attive quando sono emersi i primi casi, all'inizio dell'emergenza in Veneto. In pratica oggi l'unità operativa semplice della Riviera ha sospeso il suo servizio di Ginecologia e ostetricia, confluito temporaneamente nell'unità operativa complessa di Mirano, senza particolari stravolgimenti dal punto di vista operativo, dato che il servizio era presente in entrambi gli ospedali e con un unico primariato. Per un po' tuttavia verrà sospeso quello della Riviera, potenziato quello di Mirano. Le novità per il futuro immediato, anche nella previsione di un aumento dei contagi sul territorio, chiama in causa il terzo ospedale del distretto, il Calvi di Noale. L'idea, proposta anche dal Pd, di destinare parte dei padiglioni in disuso ai malati provenienti da Mirano e Dolo, ha trovato accoglimento nella programmazione di emergenza e potrebbe non essere la sola novità. Per ora, Noale accoglierà pazienti non acuti in arrivo dagli altri due ospedali, liberando posti letto in Lungodegenza nell'eventualità servano per gestire gli accessi di pazienti Covid.

La proposta era arrivata proprio da Noale, con il vicepresidente del consiglio regionale Bruno Pigozzo e il consigliere comunale noalese Fabrizio Stevanato, insieme all'assessore di Mirano Gabriele Petrolito. Trenta i posti letto per ora coinvolti nell'operazione. «Apprendiamo con soddisfazione - spiegano Pigozzo e Stevanato - il recepimento da parte dell'Ulss 3 Serenissima della nostra proposta di valorizzare le potenzialità della struttura ospedaliera di Noale». Ma si pensa già al dopo: quando la gran mole di pazienti gravi contagiati, necessiteranno di un ricovero post acuto. Nel caso ci sia bisogno di una ulteriore disponibilità di letti - proseguono i due Dem - si potrebbe valutare anche un'altra possibilità: cominciare i lavori di adeguamento dell'intero quarto piano, al momento libero e ancora al grezzo, dove collocare almeno altri 30 posti letto».
Filippo De Gaspari
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Il Gazzettino