Gettone, si allarga il fronte del sì Contrari i 5 stelle

Gettone, si allarga il fronte del sì Contrari i 5 stelle
PALAZZO MORONIPADOVA Si allarga il fronte dei consiglieri comunali favorevoli all'aumento del gettone di presenza. A mettersi di traverso, però, è il Movimento 5 Stelle. A...

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PALAZZO MORONI
PADOVA Si allarga il fronte dei consiglieri comunali favorevoli all'aumento del gettone di presenza. A mettersi di traverso, però, è il Movimento 5 Stelle. A rompere il ghiaccio è stato sabato scorso Luigi Tarzia, lista Giordani, che senza esitazione si è detto favorevole a rivedere verso l'alto il gettone, che attualmente vale 45,90 euro lordi, indipendentemente dal fatto che si tratti di una seduta del parlamentino di palazzo Moroni o di una commissione consiliare.

Ora a uscire allo scoperto sono altri due consiglieri, uno di maggioranza e uno di opposizione. Si tratta di Antonio Foresta di Area civica e di Enrico Turrin di Libero arbitrio. «Qui nessuno vuole vivere di politica - argomenta Foresta - ma ai consiglieri va riconosciuto l'impegno necessario per partecipare a tutte le sedute. Credo che sia anche necessario valorizzare il ruolo di chi viene eletto dai cittadini e mi permetto di ricordare che, in un anno, per l'attività di tutti i consiglieri si spendono 90.000 euro. A fronte di questo, per pagare lo stipendio di un solo dirigente, di euro all'anno se ne spendono 140.000. Si tratta di un'evidente sproporzione, che non valorizza la figura del consigliere».
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Turrin: «Da quel che mi risulta - afferma l'esponente di Libero arbitrio - il valore del gettone è fermo da 15 anni. Di conseguenza, ipotizzare di rivederlo verso l'alto non mi pare una cosa così grave. A Vicenza, che conta la metà dei nostri abitanti, l'emolumento corrisposto ai consiglieri è il doppio rispetto a quello padovano».
«La vecchia politica non vuole cambiare, dal Parlamento a Palazzo Moroni i poltronari non si smentiscono e i consiglieri comunali vogliono, trasversalmente da destra a sinistra, aumentare il proprio gettone di presenza di oltre il doppio, alla faccia della crisi e di chi non arriva a fine mese - afferma invece Simone Borile, ex consigliere dei 5 Stelle - Prima di candidarsi sapevano perfettamente a quanto ammontava il gettone, 45,90 euro lordi. Le regole del gioco le conoscevano prima di iniziare questa esperienza».
«I consiglieri propongono un aumento di oltre il 120%, come se un lavoratore qualsiasi potesse decidere di raddoppiarsi lo stipendio dopo essere stato assunto - interviene il consigliere pentastellato Vincenzo Cusumano - Nella mia seppur ancora breve esperienza, ho visto colleghi entrare in Commissione, firmare il modulo di presenza e dopo pochi minuti andarsene, altri entrare in consiglio comunale oltre le 22 e stare meno di un'ora, tutto solo per prendersi questo maledetto gettone. Viceversa ho visto consiglieri presenziare a tutti gli incontri dall'inizio alla fine, battersi per i cittadini, studiare di notte i documenti per presentare mozioni, interrogazioni, delibere, e avere diritto allo stesso gettone di chi si ferma qualche minuto».

Cusumano ricorda a tutti i consiglieri che «45 euro lordi per qualche ora di Commissione non sono poco, rispetto a chi viene pagato poco più per lavorare 8 ore, magari rompendosi la schiena. Sono cosciente del fatto che spesso l'attività consiliare non si limita al lavoro dentro i palazzi, ma è fatta di incontri con cittadini, associazioni e aziende, che possono occupare molto tempo. Ma non è il medico che ci ha ordinato di fare questo, lo abbiamo scelto noi e sapevamo benissimo a cosa andavamo incontro: la politica non è un mestiere, non si fa per soldi, ma per amore verso la propria città».
Alberto Rodighiero
Luisa Morbiato
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Il Gazzettino