Getta la figlia dal viadotto dopo 7 ore si lancia anche lui

Getta la figlia dal viadotto dopo 7 ore si lancia anche lui
LA TRAGEDIACHIETI Un dramma familiare durato otto ore, con un bilancio terribile di tre morti, con un papà che verso mezzogiorno di ieri prima ha lanciato la moglie giù dalla...

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LA TRAGEDIA
CHIETI Un dramma familiare durato otto ore, con un bilancio terribile di tre morti, con un papà che verso mezzogiorno di ieri prima ha lanciato la moglie giù dalla finestra del secondo piano di casa, poi ha preso la figlioletta undicenne, l'ha caricata nella sua auto per poi fermarsi su un viadotto dell'autostrada A14, e qui, accompagnandola mano nella mano, l'ha lanciata di sotto, da un'altezza di una trentina di metri. Poi, dopo essere rimasto sette ore appeso alla rete del parapetto, ha deciso di farla finita, buttandosi di sotto. «Scusa, scusa», ha ripetuto urlando più di una volta Fausto Filippone, 49enne di Pescara, dirigente della Brioni di Penne, in provincia di Pescara, una laurea conquistata all'università Ca' Foscari di Venezia: aveva lanciato la piccola Ludovica dal viadotto dell'autostrada in contrada Vallemerlo a Francavilla al Mare. Ma la bimba quelle urla di scuse non le ha potute sentire: era morta sul colpo.

Mentre quelle urla rimbombavano ancora nella vallata, il papà è rimasto appeso per ore alla rete del parapetto del viadotto, ondeggiando nel vuoto, minacciando di buttarsi di sotto se gli agenti della stradale, giunti sul posto, si fossero avvicinati, mentre lui guardava dall'alto il corpicino immobile della figlia, trenta metri più sotto. E poco prima delle venti, ha deciso di lasciarsi andare ed è volato giù.
TENTATIVI
Il dramma è iniziato in quella casa di Chieti dove Fausto Filippone e la moglie Marina Angrilli, di 52 anni, prof di lettere al liceo scientifico Da Vinci di Pescara, si erano recati in mattinata, un appartamento comprato in una palazzina in piazza Roccaraso 18, e che di solito affittavano agli studenti. Ma ieri quella casa al secondo piano era vuota. Lì sarebbe scoccata la scintilla che ha fatto aprire la finestra del bagno e la 52enne è volata giù, davanti ai garage condominiali. Il marito è corso da lei, ha visto la moglie in una pozza di sangue e qui ha deciso di dare delle false generalità della donna ai medici del 118 arrivati in piazza Roccaraso, e poi è scappato prima dell'arrivo della polizia. Poi, la corsa in ospedale, dove Marina Angrilli è morta dopo un tentativo disperato di salvarla. Ma Fausto Filippone era già partito, con un folle pensiero nella testa: andare a prendere Ludovica a casa del nonno e poi scappare. Folle pensiero che poco più tardi ha messo in atto su quel cavalcavia dove prima ha lanciato di sotto la sua bimba, e poi ha deciso di farla finita, ignorando le suppliche della sorella.

Fausto Filippone e la moglie Marina Angrilli, di tre anni più grande di lui, sembravano aver costruito una famiglia normale: quadro dell'ufficio acquisti lui, descritto come un tipo riflessivo, prof del liceo lei. Con una figlia undicenne, Ludovica. «Mai sentito litigi», dicono i vicini di casa a Chieti Scalo dove il dramma ha avuto inizio. Ma ieri qualcosa in quel nucleo familiare si è rotto. E tornano alla memoria quelle parole provenienti dall'azienda dove Fausto Filippone lavorava, che parlano di un unico neo, accaduto di recente, con quella segnalazione sull'uomo arrivata all'orecchio della moglie: quella depressione che si sarebbe annidata nel cuore dell'uomo dopo la recente scomparsa della mamma. Una famiglia normale che ieri è andata in pezzi.
Gianluca De Rossi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino