Genitori divisi, i ragazzi lo difendono

Genitori divisi, i ragazzi lo difendono
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SAN DONÀ - (f.cib.) I primi a difendere "Cloe" sembrano essere proprio gli studenti. Qualche appunto sulla vistosità dell'abbigliamento del primo giorno, ma poi l'appoggio, o comunque il rispetto per la scelta, con proposta di organizzare degli incontri per parlare di sessualità. «La sua è stata una decisione sicuramente sofferta - è il commento di Edoardo Pastena - e di certo non siamo qua ad alimentare scandali. In fondo non è successo nulla di grave. Rendiamoci conto che siamo nel 2015. Se una persona non si sente bene nel proprio corpo, perchè no? Rimane la perplessità sul modo in cui tutto questo è stato fatto: forse sarebbe stato il caso di avviare prima un percorso educativo. Anche se poi il problema è più dei genitori che appartengono a un'altra generazione, piuttosto che dei ragazzi che sono più aperti. Detto questo, io mi soffermerei di più sull'aspetto professionale, ovvero se fa o meno bene il suo lavoro più che giudicare le sue scelte personali. Mi piacerebbe che con lui venissero organizzati degli incontri per parlare di questa tematica». Michele Tonetto, presidente del consiglio d'istituto critica solo l'abbigliamento del primo giorno. «C'è stata un po' di indignazione: ricordiamoci che abbiamo un codice deontologico a scuola anche nell'abbigliamento che riguarda sia gli studenti, sia gli stessi docenti. Poteva scegliere un abbigliamento più sobrio, così che l'impatto potesse essere più delicato. In ogni caso lo capiamo, perchè la sua deve essere stata una scelta molto difficile». Genitori un po' divisi, anche se pare prevalere l'accettazione. Anna Maria Morleo è la mamma di una ragazza che frequenta una classe seguita da Cloe. «Quando è venuta a casa mi ha detto: mamma la sai la novità? E mi ha raccontato. Da parte sua c'è stato solo un iniziale stupore, poi tutto tranquillo. Mi ha riferito che un ragazzo ha commentato con un "che schifo": ma fa schifo ciò che non si conosce. Come genitore quello che mi interessa è che continui ad insegnare bene. Ricordiamoci che si sta parlando di una persona che ha dei sentimenti. Il suo è stato un passo di grande coraggio. Questa potrebbe essere l'occasione per avviare un percorso educativo. Oggi i ragazzi sono affidati al web, mentre questo compito spetterebbe alla scuola».

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Il Gazzettino