Gemini, l'ibis eremita scappa da Fagagna e torna in Pediatria

Gemini, l'ibis eremita scappa da Fagagna e torna in Pediatria
IL RITORNOPORDENONE Il corpo Forestale l'aveva recuperata nei giorni scorsi e assegnata all'oasi dei Quadris di Fagagna. Ma Gemini, l'ibis eremita (una femmina, alta circa 40...

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IL RITORNO
PORDENONE Il corpo Forestale l'aveva recuperata nei giorni scorsi e assegnata all'oasi dei Quadris di Fagagna. Ma Gemini, l'ibis eremita (una femmina, alta circa 40 centimetri), che per qualche giorno aveva bussato alle finestre di diversi reparti dell'ospedale Santa Maria degli Angeli, ha fatto capire chiaramente di non gradire il trasferimento e ieri si è ripresentata puntualmente all'esterno del reparto di Pediatria dove già nei giorni scorsi aveva fatto la gioia dei piccoli pazienti e di qualche operatore sanitario che si era lasciato andare anche a gesti affettuosi nei confronti di Gemini. Alla fine, ieri, l'ibis eremita è stata catturata e portata al Centro recupero fauna selvatica di Fontanafredda, dove già aveva fatto tappa dopo la prima cattura. Ma non è escluso che nei prossimi giorni Gemini ritorni a presentarsi sulle terrazze o sui davanzali dell'ospedale. Motivo per cui l'Enpa pordenonese - tramite una nota della sua presidente Aurora Bozzer - ha chiesto la collaborazione della Direzione sanitaria dell'ospedale civile affinché disponga il divieto per personale e pazienti di avvicinare, toccare e nutrire il raro esemplare di ibis eremita. Gemini - precisa l'Enpa - è un esemplare di una specie ormai quasi estinta, un animale selvatico raro e, come tale, dev'essere trattato, evitando in tutti i modi il contatto sebbene lei lo cerchi a causa dell'addomesticazione. Ci è noto - prosegue la nota - che molte persone, entusiaste ed affascinate dalla presenza di questo strano animale, lo avvicinano, lo accarezzano e gli offrono anche del cibo: in questo caso è necessario informare che si corre il rischio di provocarne addirittura la morte a causa di cibo non idoneo (è un carnivoro che si nutre di piccoli invertebrati, insetti, ecc.) e dei germi patogeni che possiamo trasmettergli anche con il solo contatto, soprattutto in ambiente ospedaliero. È l'unico modo per aiutarla veramente a recuperare la sua autonomia e ridare speranza ad una specie tra le più minacciate di estinzione.

Questo il link al sito di riferimento del progetto internazionale di salvaguardia: http:// waldrapp.eu/intex.php.it
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Il Gazzettino