Garufi: i "traslochi" saranno la regola generale

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TRIESTE - Dirottare almeno in parte i migranti verso altre regioni. Quelle che «hanno dato meno» in termini di disponibilità ed accoglienza. È questa la strada da battere per il commissario del Governo Francesca Adelaide Garufi che parla di «meccanismo del travaso» continuando, comunque, a «spingere i sindaci verso una maggiore disponibilità». Se dall'Anci regionale non giungono ancora segnali circa la mappatura richiesta due settimane fa, ad aggravare la situazione sono gli arrivi diretti dalle frontiere. «Se nessun territorio offre disponibilità - ha spiegato Garufi - e in assenza di un riscontro di positivo assenso, trovare un posto per queste persone diventa un onere». Dunque «o c'è l'aiuto spontaneo delle amministrazioni locali, ossia gruppi di Comuni di area più vasta che mettono a disposizione strutture medio-piccole private o pubbliche», oppure «queste persone da qualche parte vanno messe».

Comprendendo le preoccupazioni del sindaco di Udine Furio Honsell (210 profughi sono stati trasferiti dal capoluogo friulano), il commissario del Governo auspica che ci sia un aiuto da parte del Ministero «in termini di travaso verso altre regioni». Tanto più che «non parliamo di un fenomeno permanente ma di flussi esogeni non controllabili». «Non si vuole agire sulla testa dei sindaci - precisa Garufi - ma coniugare esigenze di condivisione e accoglienza». In questo momento i profughi in Fvg sono arrivati a quota 2 mila. Altro problema è il ping-pong con l'Austria che respinge i profughi alla frontiera riportandoli in regione: «Bisogna dare risposte organizzate a livello di accordi europei tra gli Stati per superare l'empasse e sono fiduciosa che questo possa avvenire ma - conclude il Prefetto - è anche questione di come vengono fatti gli accertamenti da parte delle Forze dell'ordine».
Elisabetta Batic
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Il Gazzettino