Gara regolare per le piscine di Legnago Assolto il dirigente comunale Cavaliere

Gara regolare per le piscine di Legnago Assolto il dirigente comunale Cavaliere
INCHIESTA SULL'APPALTO ROVIGO Dopo l'annuncio della soluzione dell'annosa vicenda del project financing del Polo natatorio,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
INCHIESTA SULL'APPALTO

ROVIGO Dopo l'annuncio della soluzione dell'annosa vicenda del project financing del Polo natatorio, arriva una svolta anche in un'altra vicenda legata alle piscine. In questo caso si trattava della gara d'appalto da oltre 22 milioni per la gestione trentennale delle piscine comunali di Legnago, che interessava tuttavia Rovigo perché proprio con l'accusa di aver alterato la regolarità di quell'affidamento si trovava a giudizio anche Alfonso Cavaliere, all'epoca era dirigente del settore Affari generali del Comune di Legnago, dal 2012 dirigente proprio del Comune di Rovigo, così come era imputato Gianfranco Bardelle, presidente regionale Coni e amministratore unico di Padova Nuoto, società che ha annunciato di aver ottenuto un maxi-finanziamento per rilevare le quote di Veneto Nuoto, concessionario del polo natatorio di Rovigo.
ASSOLUZIONE
Per entrambi, così come per gli altri imputati, Daniela Bardelle, e Roberto Danieli, soci di Padovanuoto, e Roberto Schiavo, presidente di Legnagonuoto poi subentrata come gestore, è arrivata ieri una sentenza di assoluzione con formula piena: perché il fatto non sussiste. La vicenda risaliva al periodo a cavallo fra fine 2010, quando fu indetta la gara, e il marzo 2011, quando fu affidato l'appalto a Padovanuoto in associazione temporanea di imprese con un'altra azienda che poi ha subito rinunciato L'accusa principale era quella di turbativa d'asta, ma erano contestati anche i reati di abuso d'ufficio e truffa. Il pm aveva chiesto 1 anno e 6 mesi per Cavaliere e 2 anni per Bardelle. «Il tribunale ha riconosciuto la piena legittimità degli atti e delle condotte di Cavaliere sottolineano gli avvocati Matteo Ceruti e Valerio Malaspina che lo difendevano -, sempre improntati al solo perseguimento dell'interesse del Comune».
F.Cam.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino