«La bellezza di Taormina e la sua posizione simbolica, qui di fronte all'Africa nel Mediterraneo, mi pare abbia esercitato un ruolo positivo tra i leader». La «discussione...
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La dichiarazione viene firmata dai Sette in diretta streaming prima della conferenza stampa del primo ministro inglese. La dichiarazione sancisce unità dei maggiori paesi del mondo libero a combattere il terrorismo in risposta all'attentato di Manchester ha spiegato il premier Paolo Gentiloni. «Combatteremo l'abuso di internet da parte dei terroristi. Pur essendo una delle principali conquiste delle ultime decadi, Internet ha anche dimostrato di essere un potente strumento per gli scopi terroristici. Il G7 chiama i service providers e i social media ad aumentare gli sforzi contro i contenuti terroristici».
Nel documento si legge l'impegno «ad un approccio collettivo per gestire e controllare i rischi derivanti dai foreign fighters. Spingeremo sulle risorse per costruire una capacità dei paesi di transito di gestire il fenomeno per controllare la minaccia dei loro spostamenti e rientri, in particolare nei luoghi d'origine» attenzione alle categorie più vulnerabili e deboli, come donne e bambini, ma nulla di più sul fronte delle cose da fare per estirpare la minaccia terroristica.
Un approccio destinato a trasferirsi anche sul documento finale nella parte in cui si parlerà di migranti. Le argomentate conclusioni messe a punto dalla presidenza italiana non piacciono agli sherpa americani guidati dall'ultraconservatore Stephen Miller che avrebbe voluto inserire la questione dei migranti nel documento sulla sicurezza.
L'Italia incassa l'approccio globale al problema, ma sulle politiche di cooperazione e sul migration compact, si segnerà il passo come emergerà dal documento finale molto più asciutto della bozza circolata ieri. E così «il vertice più impegnativo degli ultimi anni», come lo ha definito il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk non delude le attese. Trump su molti temi non svela ancora la distanza che c'è tra il Trump della campagna elettorale e il Trump presidente degli Stati Uniti. È per questo che si decide di glissare completamente sull'attuazione degli accordi di Parigi sul clima sfilando l'argomento dalle conclusioni del summit. L'argomento è stato però affrontato durante il vertice e nei colloqui a margine. «Abbiamo avuto una conversazione vivace ma franca», ha ammesso la Cancelliera Merkel. Commercio, clima e Ucraina i temi trattati dalla Merkel con Trump a conferma che anche il rapporto con Putin è oggetto di divisione. Ma sul clima la posizione più dura è della Francia di Macron che a metà giornata fa sapere, tramite una fonte dell'Eliseo, che Parigi non accetterà «accordi al ribasso». Cioè: non si tocca l'intesa siglata a Parigi da 175 Paesi.
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Il Gazzettino