Fvg Strade, no al modello Ronchi dopo Paviotti niente super-manager

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TRIESTE - La formula societaria resterà quella attuale: un presidente e due consiglieri d'amministrazione scelti nello "stato maggiore" degli uffici regionali. Friuli Venezia Giulia Strade terrà la propria assemblea il 28 maggio prossimo: l'appuntamento sancirà il cambio al vertice, poiché l'avvocato Roberto Paviotti lascerà l'incarico che in base alla legge nazionale non è rinnovabile se non per un anno a titolo gratuito, trattandosi di persona già pensionata.

La formula uno più due per la composizione del Cda della società è considerata la più efficiente e al tempo stesso economica, poiché i dipendenti regionali non percepiscono indennità aggiuntive rispetto ai loro "normali" stipendi. I due consiglieri uscenti sono Diana Luddi e Nicola Tripani. Discorso analogo per la figura del direttore generale della Spa, sempre in ossequio alla medesima norma.
Una questione diversa riguarda, invece, l'Aeroporto Fvg: la "caccia" al nuovo presidente, che raccoglierà l'eredità di Sergio Dressi (nominato nel 2009 dalla Giunta Tondo), è in realtà ancora aperta. La Regione, in effetti, punta a risparmiare condensando in una sola figura la guida tecnica e politica della società, riducendo al tempo stesso i consiglieri del Cda da 5 a 3 (anche qui il presidente e due "interni" regionali). Ma le serve un manager esperto di aeroporti e trasporti in genere, norme di sicurezza e amministrazione. Insomma una figura che difficilmente sarà reperibile sul mercato a "buon prezzo".
C'è inoltre la questione del direttore generale Paolo Stradi, che si autoridotto le indennità "accessorie" e guadagna ora 145mila euro lordi all'anno in luogo dei circa 220mila di prima. Ma questo manager, cresciuto professionalmente all'interno della società di Ronchi dei Legionari, ha un contratto a tempo indeterminato. Sarà ora l'azionista di controllo, ossia la Regione, a stabilire come occorra comportarsi.
M.B.
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Il Gazzettino