Fusione di Comuni, sarà necessario il quorum

Fusione di Comuni, sarà necessario il quorum
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VENEZIA Introduzione del quorum, valutazione del risultato quando la votazione è stata valida in almeno un Comune, compartecipazione alla spesa da parte dei municipi. Sono le principali novità della legge approvata ieri dal Consiglio regionale in materia di referendum sulle proposte di fusione fra gli enti locali, mirata a correggere alcune criticità emerse in occasione delle ultime tornate. Ha spiegato il relatore leghista Alessandro Montagnoli: «Intendiamo promuovere i processi di fusione per i quali sia stata operata una scelta responsabile, matura e consapevole, che è passata attraverso una campagna di informazione capillare ed una reale presa di posizione manifestata dai cittadini». Ha aggiunto il collega Franco Gidoni: «Dobbiamo evitare che si ripetano casi come quello di Borgo Valbelluna, nato dall'aggregazione fra Lentiai, Mel e Trichiana, senza un reale coinvolgimento delle comunità, che oggi vivono con delusione la nuova realtà amministrativa». Per questo è stato deciso di inserire l'asticella del 50% degli aventi diritto al voto, riducibile al 40%, 35% o 30% nei paesi che hanno il 10%, 15% o 20% di elettori iscritti all'Aire. Una scelta fortemente contestata dal Movimento 5 Stelle con Simone Scarabel: «È un bavaglio alla volontà dei cittadini. D'ora in poi saranno la mancanza di informazione e l'indifferenza a dettare le regole». Inoltre è stato stabilito che il Consiglio regionale possa comunque prendere in considerazione gli esiti di un referendum riuscito in almeno uno dei Comuni partecipanti e che proprio i municipi paghino il conto delle votazioni insieme alla Regione. Favorevole il Partito Democratico con Bruno Pigozzo e Orietta Salemi: «Ci auguriamo che gli enti locali possano ritrovare un ruolo da protagonisti, anche con il contributo del Consiglio delle autonomie locali». (a.pe.)

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Il Gazzettino