Furti in casa, condanne per 29 anni

Furti in casa, condanne per 29 anni
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FONTANIVA
In cinque della banda di albanesi specializzata nei furti in abitazione su tutto il territorio dell'Alta padovana, sono stati condannati in rito abbreviato davanti al Gup. Sono Elidon Cela (2 anni e 6 mesi) di Camposampiero, Keljon Stafa (6 anni), Eduart Xaka (8 anni) e il cugino Fatbardh Xaka (7 anni e 4 mesi), e Ireland Kasmi (5 anni e 4 mesi). Gli altri dieci indagati hanno scelto di andare a processo.

LE INDAGINI
In un bed & breakfast di Fontaniva, dove pagavano la stanza in nero senza mai uno straccio di segnalazione della loro presenza, sono stati bloccati Fatbardh Xaka, 27 anni, Eduart Xaka, 29enne, e Kelion Stafa, di 27 anni. Tra Cittadella e Bassano del Grappa sono stati invece localizzati Ergis Rama, 22 anni, Islam Rama, 31enne, rispettivamente nipote e fratello di Vassili Rama, l'autista della famigerata Audi gialla che ha tenuto in scacco per mesi tutte le forze dell'ordine del Nordest, e Bledar Balozi, 28 anni. Islam Rama è stato preso a Imola mentre andava a trovare la fidanzata. Aveva con sé una cinquantina di orologi rubati, frutto di numerose scorribande. Bledar Balozi è stato invece acciuffato alla stazione di Vicenza, mentre si apprestava a salire su un treno e a far perdere le proprie tracce.
LO SPEDIZIONIERE

Nei guai è finito anche Elidon Cela di 28 anni, titolare a Camposampiero di una azienda in via Ungaretti specializzata nel trasporto di passeggeri. Lo straniero, proprietario di un pullman, organizzava con frequenza settimanale dei viaggi da Padova fino a Tirana in Albania passando per Durazzo. I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Benedetto Roberti, hanno più volte intercettato al telefono l'uomo d'affari e hanno scoperto che faceva arrivare in patria il bottino dei colpi della banda. Orologi, computer, anelli, collane, orecchini, televisori, borse e vestiti griffati, ma anche soldi. In un viaggio era riuscito a occultare nella corriera anche otto stufe a pellet rubate a Conegliano in provincia di Treviso. La refurtiva la consegnava sopra a un ponte nelle campagne vicino a Durazzo. Qui si facevano trovare tutti i parenti dei componenti della banda, residenti nelle cittadine di Kruje e Lac. Al telefono gli albanesi chiamavano i carabinieri neri e sempre in una intercettazione, si capisce che avevano scoperto di essere nel mirino degli uomini dell'Arma. Cela è stato incriminato e poi condannato in rito abbreviato per ricettazione. La banda agiva sempre tra le 18 e le 20.30 e i colpi nelle abitazioni sono stati commessi un po' in tutta Italia come a Imola e nelle province di Vicenza, Treviso, Bergamo e Piacenza.
Marco Aldighieri
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Il Gazzettino