CORDENONS - (m.a.) Intrusioni e furti in ecopiazzola, scattano le denunce a piede libero. Nel mirino le scorribande che da qualche settimana vedono protagonisti alcuni cittadini...
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L'accusa nei confronti dei primi soggetti che hanno ricevuto la denuncia è quella di furto e commercio di rifiuti. E in città si riaccende la luce sulla sorveglianza dell'area che circonda l'ecopiazzola comunale, considerata da tempo carente. I furti perpetrati nell'ultimo periodo riguardano soprattutto componenti di elettrodomestici. Frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, oggetti depositati dai residenti che si rivelano un bottino succulento per la banda che ha preso di mira il sito. Il meccanismo è semplice e si attiva con il favore dell'oscurità.
All'imbrunire le automobili accostano nei pressi dell'ecopiazzola: solitamente c'è l'aiuto di un palo che sosta all'interno della vettura, mentre un secondo uomo entra nel sito. Tutto avviene rapidamente: i malviventi smontano in pochi minuti i motorini interni agli elettrodomestici, per poi caricarli nel portabagagli dell'automobile utilizzata per il furto. In ecopiazzola rimangono gli scheletri vuoti di frigoriferi e lavastoviglie, mentre le componenti trafugate subiscono poi un trattamento particolare. Ripuliti dall'olio, i motori diventano spesso dei compressori, da rivendere illegalmente sui mercati esteri. La destinazione privilegiata è quella del Nord Africa, Marocco in testa. Si tratta di un traffico illecito su cui le forze dell'ordine cittadine hanno messo gli occhi da tempo. Monitorare 24 ore su 24 l'ecopiazzola, però, è un compito pressoché impossibile. A risolvere parzialmente il problema potrebbe essere l'installazione di un impianto di videosorveglianza all'avanguardia, richiesto da più parti e a più riprese.
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Il Gazzettino