«Fuori i soldi e non ti faremo male»

«Fuori i soldi e non ti faremo male»
«Entrate, vi offro un bicchiere d'acqua». È così, con la sua gentilezza, che Alma Buso, 67enne che abita sola a Cirvoi, ha firmato la sua condanna. La condanna a una spietata...

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«Entrate, vi offro un bicchiere d'acqua». È così, con la sua gentilezza, che Alma Buso, 67enne che abita sola a Cirvoi, ha firmato la sua condanna. La condanna a una spietata rapina in casa, compiuta da persone a cui lei aveva teso una mano. Il tutto per circa 2mila euro tra oro e contanti, ma l'obiettivo era un colpo grosso da 20mila euro.

I due rapinatori sono entrati in azione alle 18.30 di sabato in via Col De Gu al civico 128, in una delle abitazioni del cosiddetto Cortile dei Masi. «Erano due ragazzini - racconta Alma - uno avrà avuto 17 anni, l'altro 22». I due erano accaldati e sudati, e, facendo nomi di persone conosciute dalla 67enne, hanno carpito la sua fiducia. Alma, si sta preparando per andare a messa alle 19, ma li fa entrare. Bevono, ma subito dopo estraggono gli attrezzi del mestiere dallo zainetto che avevano in spalla. Fascette da elettricista e nastro adesivo. «Dacci i soldi. Se stai buona non ti facciamo niente», dicono. La legano in camera da letto con le fascette e cominciano a rovistare. «Vogliamo le chiavi della cassaforte»: sanno bene come è organizzata la casa. Alma, alla vista del coltello da cucina impugnato da uno dei due, consegna le chiavi e la borsa. I due prendono tutto. I pochi euro che ha nel borsellino, il Rolex non originale in una camera e l'orologio che lei aveva lasciato in cucina. I 1500 euro che c'erano in cassaforte e che la donna si guadagna con fatica. Lo zaffiro regalato dal marito alla nascita del figlio e l'anello di fidanzamento. Tutta una vita. Ma a loro non basta. «Non abbiamo trovato quello che ci era stato detto. Dove sono i 20mila euro?», chiedono i due ben informati. Fortunatamente quel denaro, destinato al mutuo per l'acquisto della casa, non c'era più da tempo. Prima di scappare la legano bene al letto con fascette a mani, legate alla sponda, e piedi e nastro adesivo sulla bocca. E intimano: «Ora state attenti a quello che farete».

Lei rimasta sola, tira con forza le braccia e riesce a liberarsi. Corre dal vicino a chiedere aiuto e parte l'allarme alla polizia, che indaga sulla rapina. Erano le 19.30. «Non aprirò mai più a nessuno», conclude la Alma, ancora sotto choc per l'accaduto.
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Il Gazzettino