"Friuli" pronta a giugno, "Monti" a luglio

"Friuli" pronta a giugno, "Monti" a luglio
TRIESTE - Ci vorrà almeno un anno affinché il nuovo lotto di lavori all'ex caserma Cavarzerani di Udine sia pronto e sia, pertanto, praticabile una maggiore ospitalità in tale...

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TRIESTE - Ci vorrà almeno un anno affinché il nuovo lotto di lavori all'ex caserma Cavarzerani di Udine sia pronto e sia, pertanto, praticabile una maggiore ospitalità in tale struttura. Lo si apprende dalla Protezione civile regionale, incaricata di avviare a breve il cantiere d'intesa con la Prefettura di Udine e la Giunta regionale. Il costo sarà soltanto anticipato dalla Regione e poi rimborsato dal Ministero dell'Interno, come già avvenuto per la prima fase dei lavori.

Stessa procedura per il riatto dei locali della ex Caserma Friuli, sempre a Udine, già in parte praticabile: questo cantiere, di assai minore onerosità, sarà finito entro il mese di giugno.
Quanto alla realtà pordenonese, dove diventa pressante con i nuovi arrivi trovare spazi di accoglienza, la Protezione civile conta di consegnare l'ala stabilita dell'ex caserma Monti per i migranti al massimo entro il mese di luglio.
Ancora nulla di fatto, invece, sul terreno delle procedure operative, dopo la decisione annunciata dalla presidente della Regione, Debora Serracchiani, di fruire di una parte dell'autoporto di Coccau, di proprietà di Autovie venete, per realizzare un centro di prima accoglienza a ridosso della frontiera austriaca.
La società concessionaria autostradale non ha ancora formalizzato la cessione in comodato (o con altre formule) della struttura, che deve essere sottoposta a interventi di riatto.
Al momento la Protezione civile della Regione non è stata ancora interessata a tale impegno, pertanto si prefigurano tempi non brevi per passare a vie di fatto, tempi diversi da quelli progettati dalle autorità austriache èper il loro centro d'identificazione poche spanne più in là, oltre la linea di confine.
Viene posto tuttavia fin d'ora un punto fermo: alla Prefettura di Udine, chiamata ad assumersi in proprio la gestione di tale centro di accoglienza, sarà attribuita anche ogni responsabilità, non potendo una concessionaria di autostrade prefigurare un impegno diretto su un fronte così alieno dai suoi compiti.

Maurizio Bait
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Il Gazzettino