TREVISO - (P.Cal.) Non sono di certo passate inosservate le parole al vetriolo di Marco Goldin che ha chiuso la grande mostra di Vicenza annunciando un evento in grande stile nel...
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«Capisco lo sfogo di Goldin - ammette l'assessore alla Cultura Luciano Franchin - ma attribuire le colpe all'amministrazione mi sembra un salto logico che non funziona. Come tutti i rapporti la relazione è stata tra due soggetti. Ma se uno non è disposto a trattare si finisce nei guai. Spero che la chiusura verso la sua città non sia così definitiva». Franchin non affonda il colpo ma evidenzia con garbo che alla fine è stato Goldin a decidere di andarsene. All'origine della diatriba sono stati i tempi per rimettere a posti Santa Caterina. Il critico d'arte non si è mai fidato della scadenza date con grande ottimismo da Cà Sugana: prima a metà giugno e poi metà luglio. E questa incertezza lo ha convinto a non prendere impegni con i musei che avrebbero dovuto prestare le opere. Si sarebbe impegnato solo dopo aver intascato un'assicurazione fideiussoria che lo avrebbe coperto nel caso di danni e di penali da pagare. Condizione però mai accettata da Comune. «Non penso che il problema siano stati i tempi - ribatte Franchin - l'indicazione di giugno era prudenziale. Ma anche se fosse stato settembre penso che i margini per organizzare la mostra ci sarebbe stati comunque».
L'assessore dice che i rapporti con Goldin non finiscono qui: «Non siamo più di tanto dispiaciuti da quanto ha detto. Nei suoi confronti non c'è alcuna ostilità. Mi auguro che i rapporti non siano definitivamente deteriorati. Per il 2016 non si farà niente. Per il 2017 si vedrà».
Altro protagonista di quella trattativa, e di quella polemica, fu Renato Salvadori presidente dell'Ascom, che risponde acido: «Ho letto le dichiarazioni di Goldin e mi sono messo via le pagine dei giornali. Me le studierò con attenzione nei prossimi mesi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino