Fratelli (e coltelli): La Russa vuole che i tre gruppi si fondano

Fratelli (e coltelli): La Russa vuole che i tre gruppi si fondano
POLITICAVENEZIA Fratelli (d'Italia) sì, ma anche un po' coltelli (in vista). L'ingresso di Andrea Bassi e Stefano Casali nel partito di Giorgia Meloni, e più specificamente nel...

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POLITICA
VENEZIA Fratelli (d'Italia) sì, ma anche un po' coltelli (in vista). L'ingresso di Andrea Bassi e Stefano Casali nel partito di Giorgia Meloni, e più specificamente nel gruppo consiliare presieduto da Sergio Berlato, è stato benedetto ieri a Palazzo Ferro Fini dal senatore Ignazio La Russa. Proprio il dirigente nazionale, però, ha sottolineato la necessità che le tre formazioni composte da iscritti a Fdi si fondano in una sola: un bel problema, considerate innanzi tutto l'attuale dotazione di personale per ciascuna segreteria, quindi la concorrenza elettoral-veronese fra i due ex tosiani e quella macchina da voti che è Massimo Giorgetti, infine il disprezzo reciproco che non mancano mai di esprimersi il coordinatore veneto (nonché teoricamente parlamentare europeo) e l'assessore Elena Donazzan.

AUSPICIO
Seduto accanto a Berlato, Bassi e Casali, La Russa è stato molto chiaro: «Auspico una grande armonia, perché ci siete voi tre, ma ci si deve necessariamente ricongiungere con la Donazzan e Giorgetti». Solo un desiderio, o un ordine? «Il mio auspicio ha risposto il vicepresidente del Senato è che ci sia ragionevolezza. Capisco che motivi tecnici e organizzativi abbiano consigliato per un certo periodo una molteplicità di gruppi, ma la nostra linea è di chiarezza e coerenza. Passate le elezioni in Calabria ed Emilia Romagna, sarà utile una razionalizzazione della realtà in Veneto, magari anche grazie allo sbarco in Europa di Berlato. Sempre che Sergio non si candidi alle Politiche... Chi vivrà, vedrà». Di sicuro Donazzan non c'era, mentre Giorgetti ha assistito alla presentazione, ma in piedi a fondo sala: solo al termine è andato a stringere la mano a Bassi e Casali («Benvenuti»). I due neo-iscritti hanno espresso entusiasmo («Fdi è il motore del riscatto del centrodestra»), Berlato ha glissato sulla rinuncia alla dirigenza veneta («Resterò finché me lo chiede Giorgia»). Tutti hanno promesso lealtà alla Lega: «Fra noi c'è una sana competizione, ma sappiamo che uniti si vince».
SESSISMO

A proposito di Fdi, intanto, sempre ieri il Partito Democratico ha presentato un'interrogazione per chiedere l'intervento dell'assessore alle Pari Opportunità (guarda caso Donazzan...) contro la «ripetuta condotta sessista» di Berlato. Ultima in ordine di tempo, lamenta Andrea Zanoni, la vignetta contro le donne postata su Facebook. (a.pe.)
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Il Gazzettino