Francesco separa le finanze vaticane dalla vigilanza

Francesco separa le finanze vaticane dalla vigilanza
CITTÀ DEL VATICANO - La «netta e inequivocabile» distinzione tra «la gestione diretta del patrimonio» e i compiti di «controllo e vigilanza sull'attività di gestione»,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
CITTÀ DEL VATICANO - La «netta e inequivocabile» distinzione tra «la gestione diretta del patrimonio» e i compiti di «controllo e vigilanza sull'attività di gestione», essendo «della massima importanza che gli organismi di vigilanza siano separati da quelli vigilati». È quanto stabilisce il Motu proprio "I beni temporali" con cui Papa Francesco sancisce la «summa divisio» delle competenze tra l'Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica) e la Segreteria per l'economia: che alla prima compete «l'amministrazione dei beni e la gestione finanziaria», alla seconda «il controllo e la vigilanza sull'attività di amministrazione e gestione».

Il nuovo documento legislativo porta a compimento l'opera di riforma avviata con la creazione nel febbraio 2014 della Segreteria per l'Economia, del Consiglio per l'Economia e dell'Ufficio del Revisore generale e ribadisce - come già emergenza negli Statuti dei tre organismi pubblicati un anno dopo - che, al contrario di quanto previsto inizialmente, la gestione dei beni, non solo mobiliari ma anche immobiliari, restava all'Apsa, presieduta dal cardinale Domenico Calcagno, anziché passare alla neo-costituita Segreteria per l'economia del cardinale australiano George Pell.
L'intervento legislativo è frutto del lavoro dell'incaricata commissione presieduta dal cardinale Velasio De Paolis, che è stato anche nominato da Bergoglio suo «delegato» per decidere su eventuali controversie tra i due dicasteri: una specie di «arbitro» per le possibili questioni tra Calcagno e Pell.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino