Franca Giansoldati Altro che test. Dal summit sugli abusi si capirà

Franca Giansoldati Altro che test. Dal summit sugli abusi si capirà
Franca Giansoldati Altro che test. Dal summit sugli abusi si capirà se la Chiesa è ancora in grado di autorigenerarsi e...

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Franca Giansoldati


Altro che test. Dal summit sugli abusi si capirà se la Chiesa è ancora in grado di autorigenerarsi e cogliere l'opportunità che gli viene fornita per risollevarsi e restare unita. La sfida colossale ha a che vedere con l'immagine che trasmette: di una realtà divisa e non sempre coerente nell'applicazione delle regole contro la pedofilia. Il Papa lo ha fatto capire bene. Si tratta dunque di interpretare, gestire e neutralizzare le forze centripete che attualmente remano contro. In questi anni Francesco ha dovuto fare fronte per varie ragioni - a parecchi guai.
Agli attacchi esterni non sono mancati nemmeno i problemi interni. A fasi alterne la classe dirigente vescovi e cardinali - è stata sottoposta ad una pesante revisione, a proposito della sua capacità di rispondere alle richieste di trasparenza e affidabilità nell'affrontare la gestione della pedofilia. Accanto a chi ha lottato per far prevalere la coerenza - per esempio l'arcivescovo Charles Scicluna (oggi tra gli organizzatori del summit) - è però sopravvissuta una mentalità in curia che spesso ha lasciato a desiderare.
A complicare il quadro ci sono poi state anche alcune nomine fatte da Papa Francesco nella scelta dei suoi collaboratori. Non sempre si sono dimostrate un successo. Il fallimento più clamoroso riguarda il cardinale Pell, l'ex arcivescovo sospeso due anni fa dall'incarico di super ministro dell'economia (...)
Continua a pagina 27
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Il Gazzettino