ROMA - Forza Italia contro Lega. I capigruppo azzurri di Camera e Senato, Paolo Romani e Renato Brunetta, mettono in guardia il governatore Luca Zaia. Così, mentre le ministre...
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Nel centrodestra è dunque scontro, mentre il Pd attacca Zaia parlando di «sfacciata avversione del Veneto allo Stato». Matteo Renzi incalza: «Trovo squallido speculare politicamente sui vaccini».
E a Nord (e all'interno della Lega) emerge anche la spaccatura tra le due regioni leader, che ad ottobre andranno unite al referendum per l'autonomia amministrativa. Il governatore della Lombardia Roberto Maroni, infatti, conferma che rispetterà la legge sull'obbligo: «Zaia - precisa - ha fatto la scelta che riteneva opportuno fare. Io ho fatto una scelta diversa sulla base delle rassicurazioni che ho avuto dalle ministre».
Una linea, quella di Maroni, più vicina a quella di Romani e Brunetta. «Un lungo e approfondito lavoro nelle aule parlamentari, portato avanti da Forza Italia, ha consentito di contemperare l'obiettivo di copertura nazionale con i timori delle famiglie, tenendo sempre a mente solo e soltanto la salvaguardia della salute dei nostri bambini. Oggi ogni temporeggiamento rischia solo di allontanarci dal principio assoluto ed inviolabile della salute di tutti i nostri cittadini. È per questo - sottolineano i capigruppo azzurri - che riteniamo che ogni ulteriore rallentamento nella copertura vaccinale dei nostri bambini possa rappresentare un serio danno alle nostre comunità, soprattutto per quanto riguarda i soggetti più deboli. La copertura obbligatoria ottenuta nel provvedimento anche per tutti i soggetti minori e non che sbarcano sulle nostre coste è un ulteriore motivo a favore della soluzione trovata, grazie, ripetiamo, alla mediazione di Forza Italia». Da qui l'appello «alla Regione Veneto a conformarsi, come già hanno fatto le altre regioni, non ad una disposizione del governo, ma ad un testo responsabile frutto di un ampio e approfondito dibattito parlamentare con il contributo di tutte le forze politiche».
Per il momento, però, l'intesa è lontana. Vero è comunque che l'atteggiamento reciproco tra ministero e Regione sembra si sia ammorbidito rispetto agli attriti che hanno contraddistinto, fin dal primo momento, il dibattito sulle vaccinazioni obbligatorie. (r.g.)
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Il Gazzettino