Forza Italia apre la nuova sede: «Vento di cambiamento»

Forza Italia apre la nuova sede: «Vento di cambiamento»
L'INAUGURAZIONETREVISO Ripartire dal territorio per costruire, anzi ricostruire, la presenza autorevole di una forza di ispirazione liberale e popolare. Le prossime elezioni...

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L'INAUGURAZIONE
TREVISO Ripartire dal territorio per costruire, anzi ricostruire, la presenza autorevole di una forza di ispirazione liberale e popolare. Le prossime elezioni amministrative a Treviso rappresentano per Forza Italia, che ieri mattina ha inaugurato la nuova sede operativa nel capoluogo, una occasione unica per riaffermare una leadership nel centrodestra. La torre civica suona il mezzogiorno quando si taglia il nastro alla porta del piccolo uffcio a due piani posto nel cuore del centro storico, sotto i portici di Piazza dei Signori. Al battesimo della base forzista c'è in effetti un bagno di folla e tantissimi sono i giovani. Si vede anche Angelo Mascolo, il giudice con la pistola, che non ha mai nascosto le sue simpatie per la parte moderata della barricata politica e che alle passate elezioni politiche era stato sul punto di candidarsi con Noi per l'Italia: «Sono qui solo per prendere il caffè con un amico», precisa a scanso di equivoci.

ENTUSIASMO
A servire i calici di prosecco le nuove leve dei berluscones, 20enni affiatati e determinati a rimettere l'accento, anche a Treviso, su un centrodestra «moderato, identitario, liberale e conservatore» per usare le parole del coordinatore dei giovani Raffaele Freda. «C'è un significativa capacità di attrazione nei confronti dei giovani - spiega - alcuni di loro in passato hanno votato Lega ma la nostra è una offerta diversa: noi siamo la tradizione conservatrice. La forma è sostanza, in questo siamo distinti dagli amici del Carroccio, con cui a Treviso vogliamo costruire qualche cosa di importante». Vorticano i vassoi di stuzzichini, portati fuori da Letizia Ortica. È una immagine emblematica del nuovo corso di Forza Italia: non più la piramide che discende da Berlusconi e che finisce con i club organizzati come reti di vendita, ma un vero e proprio partito. «Più che una inversione dello schema di 20 anni fa - dice Andrea De Checchi, vice sindaco in pectore - con Berlusconi al timone e il resto che veniva di riflesso, direi che oggi il mantra è più Berlusconi nei territori. C'è un entusiasmo che promette bene ».
«SI CAMBIA»

I brindisi incrociano vecchi simpatizzanti, leghisti venuti a fare gli onori come Mauro Michielon, ed ex esponenti dell'Udc. L'aria, se non di vittoria annunciata, profuma di entusiasmo: «Dopo 20 anni di ottima amministrazione - torna a dire De Checchi - nel 2013 è spirato un vento di cambiamento. Ma il risultato elettorale è stato determinato anche da condizioni politiche che oggi non esistono più. Il punto è che tutto quanto il centrosinistra aveva promesso non è stato mantenuto, perché la loro più che essere alleati si sopportano e come unico collante hanno l'opposizione alla proposta moderata. Troppo poco». Dentro e fuori la nuova sede si parla di politica e i temi sono più o meno gli stessi: i quartieri dimenticati, che devono tornare a essere centrali e parte vera della città, il centro storico su cui intervenire evitando operazioni a spot e inutili, come la pedonalizzazione a spizzichi e bocconi . E il cavallo di battaglia della sicurezza, che la giunta Manildo avrebbe penalizzato. «Abbiamo visto assessori in corteo con gli occupanti illegali». «L'esperienza - spiega il coordinatore provinciale Fabio Chies - è che dove governa il centrodestra si amministra bene. È un dato di fatto. Lo faremo anche a Treviso».
Denis Barea
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Il Gazzettino