Forum della Marina 47 Paesi riuniti tre giorni all'Arsenale

Forum della Marina 47 Paesi riuniti tre giorni all'Arsenale
DIFESAVENEZIA I rappresentanti di 47 Marine militari e 29 capi di stato maggiore riuniti nella sala degli Squadratori in Arsenale per l'undicesimo Regional Seapower Symposium,...

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DIFESA
VENEZIA I rappresentanti di 47 Marine militari e 29 capi di stato maggiore riuniti nella sala degli Squadratori in Arsenale per l'undicesimo Regional Seapower Symposium, forum internazionale chiuso oggi dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Ad aprire l'altro ieri i lavori sono stati il capo di stato maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Valter Girardelli e il presidente del consiglio d'amministrazione di Fincantieri, ambasciatore Giampiero Massolo. Nell'ambito di un simposio dalla cadenza biennale al quale ha partecipato anche il capo di Stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano. E aperto a industriali e a organizzazioni internazionali, culturali e accademiche (tra i presenti, il rettore dell'Università Ca' Foscari, Michele Bugliesi). Tema dell'edizione 2017, considerata dagli organizzatori un record assoluto per numero e rilevanza delle adesioni, quanto possono fare le Marine militari al di fuori dei ruoli strettamente istituzionali per la cooperazione, la stabilità e il miglioramento degli standard di sicurezza in mare.

LE SESSIONI

Tre, invece, le sessioni tematiche: l'impegno della Marina in sistemi di difesa sempre più complessi e sfaccettati, le sue possibilità di costruzione di un approccio federativo e consapevole alle situazioni aprendosi agli attori regionali e le chances di realizzazione, conduzione e sviluppo di un insieme più articolato di attività, finalizzate alla crescita e stabilizzazione di uno o più contesti. Punti di partenza, come sempre, il Mediterraneo e dal Mar Nero. Ma con riflessioni su attività di contrasto ai traffici illegali, capacity building, innovazione tecnologica e maritime security caratterizzate da un approccio collaborativo, e proprio per questo valide per scenari non meno strategici. Ciò allo scopo di fornire risposte adeguate alle sfide originate o provenienti dal mare. Con effetti benefici anche per altre parti del mondo, in quello che è comunemente considerato il secolo della crescita blu. Durante il suo intervento d'apertura, l'ammiraglio Girardelli ha posto l'accento sull'importanza di confrontarsi «per trovare nuove forme di cooperazione, nuovi modelli operativi e un nuovo modo di concepire la risorsa militare. Tenendo conto non solo che le sfide per la sicurezza che ci troviamo ad affrontare sono comuni a tutti e richiederanno un approccio sempre più intergovernativo, ma che il 90% del commercio globale passa per i mari. E che in un futuro sempre più vicino, gran parte delle risorse alimentari disponibili avranno tale provenienza». L'ambasciatore Massolo, poi, ha evidenziato che «oltre alla difesa dei confini nazionali, oggi le Marine militari sono tenute ad adeguare la loro operatività a una molteplicità di situazioni. Priorità per tutti è avere navi tecnologicamente avanzate e con una dotazione sempre più flessibile, in un quadro complessivo di limitazione dei budget. Questa è anche la mission di Fincantieri, azienda leader nel settore con i suoi trentacinquemila dipendenti, in larga parte italiani, e un fatturato annuo di 10 miliardi di euro. Che, attraverso il recente accordo raggiunto tra i governi italiano e francese per la costruzione di navi militari, ha fatto un passo avanti verso una difesa comune in campo europeo».
Vettor Maria Corsetti
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Il Gazzettino