Formazione, l'Anief al ministro: non escludere i docenti

Formazione, l'Anief al ministro: non escludere i docenti
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SCUOLA
PORDENONE Si aprono nuove aspettative sul fronte reclutamento proprio mentre si è svolta l'ultima tranche di concorso straordinario che ha sollevato molte critiche, in quanto svolto in piena pandemia. Tuttavia, i concorsi non porteranno in cattedra tutti i docenti, ci vuole un cambio di rotta che pare aver intrapreso il neo ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi. Marcello Pacifico (in foto), presidente nazionale del sindacato Anief si rivolge proprio al neoministro che ben conosce i percorsi IeFP (Istruzione e formazione professionale), un fiore all'occhiello del territorio provinciale e regionale. Abbiamo difeso con tutte le energie possibili i docenti che hanno svolto servizio nei percorsi di istruzione e formazione professionale e gli insegnanti con servizio misto ha dichiarato il presidente Pacifico i grandi esclusi dal corso straordinario avvenuto in piena pandemia che non porterà alla stabilizzazione del personale necessario nelle scuole, ora chiediamo al ministro di essere ascoltati e di non proseguire la via della discriminazione. Chiederemo anche una particolare sessione per lo straordinario includendo chi ha 36 mesi di servizio IeFP e misto.

Chiediamo un intervento al governo Draghi per stabilizzare gli insegnanti includendo anche i docenti IeFP presenti nelle GPS (le graduatorie provinciali), prosegue in una nota Pacifico. Nelle GPS il servizio scolastico pubblico viene conteggiato alla pari, senza alcuna discriminazione e di questo viene dato atto alla precedente compagine governativa, ora i tempi sono maturi per portare in cattedra tutti i docenti, stabilizzando a partire dallo scorrimento delle graduatorie provinciali, favorendo chi lavora sul territorio, perseguendo la continuità didattica. Secondo il sindacato entrato nelle contrattazioni delle scuole, la stabilizzazione rappresenta un motore sociale utile alla ripresa, un modo indiscutibile per far partire l'economia, senza discriminare il personale presente nelle graduatorie, senza fare distinguo di servizio pubblico. Chi ha potuto lavorare nella formazione professionale potrà portare all'interno della scuola statale quell'esperienza e viceversa, come già avviene con il sistema delle passerelle per gli studenti, ha puntualizzato Pacifico ricordando che il sistema scolastico è uno solo ed è pubblico, lo Stato finanzia al 100% i percorsi di formazione professionale demandando alle Regione compiti di controllo, viene assolto l'obbligo scolastico, ma soprattutto queste scuole sono pubbliche e totalmente gratuite. Siamo fiduciosi nel governo Draghi e crediamo che il ministro Bianchi possa ascoltarci.
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Il Gazzettino