Fontanini controcorrente: «Giusto dare ai sindaci la facoltà di chiudere»

Fontanini controcorrente: «Giusto dare ai sindaci la facoltà di chiudere»
LE REAZIONI AL DPCMUDINE Giusto responsabilizzare i sindaci: chi meglio di loro conosce il territorio? Pietro Fontanini non è d'accordo con la levata di scudi di altri suoi...

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LE REAZIONI AL DPCM
UDINE Giusto responsabilizzare i sindaci: chi meglio di loro conosce il territorio? Pietro Fontanini non è d'accordo con la levata di scudi di altri suoi colleghi, che hanno protestato perché il nuovo Dpcm dà loro la possibilità di istituire zone rosse nelle vie e nelle piazze a rischio assembramento. L'Anci Fvg, ad esempio, è intervenuta criticamente: «Scorrettezza istituzionale ha detto il presidente Dorino Favot - approvare una norma senza coinvolgere i sindaci. Istituire dei coprifuochi su piazze e vie ci carica di ulteriori responsabilità. Un passo complicato e per il quale chiediamo ai Prefetti e alle Asl di affiancarci».

È proprio in questa direzione che sembra andare il compromesso, compromesso che non piace a Fontanini: «Il provvedimento era molto positivo, peccato sia stato ridimensionato. Il Ministero dell'Interno ha diramato un comunicato secondo il quale tutte le decisioni dovranno essere prese all'interno del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, quindi ai sindaci saranno affiancati i Prefetti ha commentato il primo cittadino - A me, che sono un autonomista, non piace molto. Penso sia giusto responsabilizzare i sindaci che conoscono le proprie città e possono capire l'effettiva necessità di creare zone rosse. E non capisco la levata di scudi da parte dei sindaci di sinistra, perché ho letto molti di loro che si dicono contrari a questa misura. Tra l'altro l'abbiamo già applicato alla Cavarzerani, per cui ho fatto quattro ordinanze che ne disponevano la quarantena a seguito delle positività riscontrate tra i migranti».
Fontanini si dice pronto a usare la nuova possibilità data dal Dpcm anche in altre zone, come Borgo Stazione, in caso di necessità: «Finora questa forza ce l'aveva la Questura e l'ho sollecitata più volte a intervenire. Se constaterò che ci sono assembramenti o presenza non controllata di persone, sono ben felice di poter interdire alcune vie alla presenza di avventori».
Per ora, non è osservato speciale il centro storico: «A Udine le cose stanno andando bene, le gente si comporta correttamente ha concluso - e lo dimostra il fatto che abbiamo fatto Friuli Doc, si sono registrate 30mila persone e non c'è stato alcun caso positivo».
LE SCUOLE
Il nuovo Dpcm tocca anche le scuole superiori, con l'avvio delle lezioni alle 9 di mattina e la possibilità di turni pomeridiani e di dad. Secondo i presidi, il nodo diventerebbe ancora di più quello dei mezzi pubblici: «Senza un accordo con le aziende di trasporto ha spiegato il dirigente scolastico del Liceo Stellini, Luca Gervasutti - iniziare alle 9 rischierebbe di creare forti disagi perché gli studenti arriverebbero a scuola per le 8 e non potrebbero entrare, creando inevitabili assembramenti davanti agli istituti. Il problema si pone principalmente per le linee extraurbane».
Gervasutti già ieri pomeriggio ha convocato il consiglio d'istituto per presentare la rimodulazione degli orari (ci si deve adeguare entro domani), ma una speranza viene da alcune indiscrezioni: «Sembra che il Ministero stia per diramare una circolare ha continuato il dirigente - che renderebbe obbligatorio l'avvio alle 9 solo in presenza di criticità relative ai trasporti. Per noi sarebbe un sospiro di sollievo. Se la circolare venisse confermata, siamo orientati a mantenere gli orari attuali. Altrimenti il nuovo piano prevede l'inizio delle lezioni alle 9 e ore da 50 minuti, invece che da 60, per riuscire a finire comunque per le 14 (dieci minuti dopo la fine attuale, ndr), contenendo il disagio. Queste riduzioni saranno poi recuperate con la dad»
LA REGIONE

Assieme all'Ufficio scolastico regionale, si sta muovendo dopo le nuove disposizioni: «Abbiamo convocato un incontro per valutare come proseguire nel modo migliore. Il primo aspetto - ha spiegato l'assessore all'istruzione Alessia Rosolen - è il passaggio alla didattica digitale integrata, che contempla lezioni a distanza e in presenza. La speranza è che tutte le classi possano proseguire in presenza, ma è doveroso farci trovare pronti. Il passaggio chiave è legato ai trasporti e mercoledì è previsto un ulteriore incontro con l'assessore competente per valutare se e come potenziare l'offerta e rendere il piano coerente con le esigenze di famiglie e scuole».
Alessia Pilotto
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Il Gazzettino