Arrivano a poco meno di 200 mila euro per Comune le donazioni confluite finora nel fondo di solidarietà istituito da Dolo, Mira e Pianiga ma il problema ora è come gestire i...
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«Vorremmo che i criteri per l'erogazione del fondo - spiega il sindaco di Dolo Polo - siano i più chiari e condivisibili possibili e anche per questo serve tempo. A Dolo ci sono almeno 140 case più o meno colpite, e un'ottantina di sfollati, non possiamo dare contributi, anche se di solidarietà, a pioggia. Pensiamo di inserire nei criteri di valutazione anche l'Isee, quindi rapportarli al reddito famigliare, e le autocertificazioni. Restano comunque solo dei modesti contributi, rispetto all'entità dei danni. I soldi veri - aggiunge Polo - devono arrivare da Roma e solo attraverso un'azione politica trasversale ed una legge ad hoc per la Riviera del Brenta, come accaduto per il terremoto dell'Emilia, è la strada per ottenerli».
Anche il sindaco di Pianiga procede con cautela. «A Cazzago sono stati colpiti circa 700 edifici in una zona altamente urbanizzata - spiega Calzavara - e stendere il regolamento per l'erogazione dei soldi, in modo oculato, anche se rappresentano solo un minimo sollievo rispetto ai danni effettivi, non è semplice. Tra i criteri per la ripartizione peserà l'Isee, e quindi il reddito famigliare, ma se ci saranno situazioni di particolare gravità vorremmo avere la libertà di intervenire, al di là del reddito, attraverso il monitoraggio dei servizi sociali». In attesa dell'erogazione dei 6 milioni di euro dalla Regione e soprattutto dei fondi dal Governo - ieri sono stati ufficializzati i primi due milioni promessi - anche la distribuzione di 200 mila euro è oggetto di attente valutazioni per garantire equità di trattamento.
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Il Gazzettino