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A guardare i numeri della ricerca «I giovani, la percezione del rischio» realizzata da Episteme-Bocconi su commissione di Axa e presentata in occasione del Forum, i primi prodotti assicurativi nelle mani dei giovani tra 25 e 34 anni, accanto a Rc auto e moto, sono proprio quelli legati alle pensioni integrative, con una quota del 21,8% peraltro in crescita di oltre il 10% (il 60% dei giovani ha infatti una polizza assicurativa oltre a quella obbligatoria per l'auto o la moto). Ma emerge chiaramente come i giovani chiedono anche un cambio di marcia alle assicurazioni: meno protezione e più sostegno nella gestione del rischio, che si tratti di un progetto o di non percepire una pensione adeguata.
Di qui la consapevolezza delle compagnie, Axa in testa, sulla necessità di stringere un patto con la generazione "Millennials". Un patto di produttività e solidarietà che risponda alla domanda più assillante per quella carica di giovani iperconnessi, spesso sostenuti dai genitori, coscienti dell'incertezza del futuro e affamati di strumenti che li aiutino a gestire il rischio.
Non a caso il gruppo Axa ha messo «il sostegno ai giovani tra le sue priorità», ha sottolineato Frédéric de Courtois, l'ad di Axa Italia nell'introduzione al Forum. Prova ne è «l'adesione di Axa ad Alliance for Youth, progetto creato da Nestlè per favorire l'occupazione giovanile in Europa, e l'impegno ad offrire un'opportunità a 20.000 under 30 in Europa nei prossimi 5 anni». Senza dimenticare il «contributo allo sviluppo di un indotto assicurativo a partire dai provider di servizi e start up con cui collaboriamo sul tema, ad esempio, della longevità».
«Individuare i bisogni specifici dei giovani e reagire», è un passo obbligato anche per Jean-Laurent Granier, ad per la Regione Mediterranea e America Latina di Axa oltre che presidente e ad di Axa Global P&C. Soprattutto di fronte al fatto che il 78% dei giovani tra 25 e 34 anni vede «limiti e molte barriere alle proprie aspirazioni e ai propri desideri».
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Il Gazzettino