Floris al Canova: «Al classico per leggere il presente»

Floris al Canova: «Al classico per leggere il presente»
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L'INCONTRO
TREVISO «La mia passione è rivolta al mondo della scuola. In un momento difficile come questo abbiamo perso di vista l'importanza che ha l'offerta culturale per formare i giovani cittadini a comprendere il presente». Giovanni Floris, il giornalista prima di Ballarò e ora del programma Dimartedì su La7 è stato ambasciatore del liceo classico a Treviso. A lui è andato l'onore di aprire venerdì sera in collegamento streaming la tavola rotonda organizzata dal liceo Canova dal titolo Il liceo classico verso il futuro, appuntamento di orientamento in modalità online indirizzato agli alunni di terza media, agli studenti già iscritti e alle loro famiglie. Ex studente di classico (ha frequentato il Torquato Tasso di Roma ndr), Floris ha messo a fuoco l'importanza sempre d'attualità della cultura classica, come lente di lettura per meglio comprendere il presente.

LE TEMATICHE
«In un momento in cui non riusciamo a vedere oltre i problemi del qui e ora, la cultura classica aiuta a meglio leggere l'esistente» ha spiegato. Sotto la lente, con gli occhi puntati alle nuove generazioni, oltre all'emergenza sanitaria sono poi finiti in ordine: il welfare nel Paese più a misura di anziano che di giovane, la poca attenzione rivolta dall'opinione pubblica al pianeta scuola, il calo demografico e i giovani che emigrano. «Il luogo di rinascita di un Paese è la scuola ha detto Floris. La scuola forma i cervelli. Il lavoro dà da vivere. Se sei una persona completa hai la possibilità di trovare lavoro. Ma la scuola è anche il punto di incontro tra generazioni. Serve a insegnarci a risolvere i problemi. L'unica rete che serve a un Paese in difficoltà». Con l'emergenza Covid la scuola diventata l'unica zona sempre rossa. La prima a dover chiudere. E a restare chiusa: «Bisogna ripartire dalle scuole. È la priorità assoluta. E bisogna avere una classe politica che lo dica» ha aggiunto.
LA SERATA
Oltre al noto giornalista in collegamento a distanza, erano presenti altri tre ambasciatori del liceo, tutti ex studenti. Giuseppe Milan, direttore di Assindustria Veneto Centro, Anna Comacchio, direttrice del dipartimento di Management dell'Università Ca' Foscari, e Paolo Vitale, formatore e consulente di outplacement. Una terna di testimonianze di come il liceo classico, oltre ad aver fatto parte della loro storia, abbia fornito risorse importanti per costruire un percorso personale e professionale: «È un luogo che ritrovo in continuazione ha detto Comacchio. Mi ha instillato il senso dell'approfondimento. Del poter leggere un testo e capire in profondità il senso della parola. Questo ho imparato al liceo classico. Il saper andare in profondità».

Alessandra Vendrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino