Che tornino «Dal futuro», come sostiene Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio, o che siano «perfettamente regolari», come ribadisce il Movimento 5...
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La Raggi, dal canto suo, mostra tranquillità: «Abbiamo sempre risposto tramite i delegati di lista, che sono peraltro due avvocati, e mi hanno rassicurato - sottolinea la sindaca -. Comunque da quello che mi viene rappresentato dai miei stessi delegati non c'è alcuna irregolarità». Poi arriva la risposta formale: «Il Tar del Friuli Venezia Giulia rimarca che è del tutto inconferente, ai fini della regolarità delle operazioni elettorali, che l'autenticazione delle firme dell'atto principale sia antecedente a quella delle firme contenute negli atti separati - si legge in un post del Movimento -. E anche ipotizzando che ci sia un errore formale questo non inficia la regolarità e la legittimità della lista». Conclusione, alla grillina maniera: «Mettetevi l'animo in pace: la Raggi è legittimamente sindaco di Roma votata da più di due terzi degli elettori romani».
Tutto chiarito? Nemmeno per sogno. Perché i responsabili della trasmissione televisiva promettono di andare avanti e il Pd paventa «dopo Palermo e Bologna, una firmopoli a 5 Stelle anche a Roma». Sul tema interviene anche Matteo Renzi: «Non inseguiamo» i 5 Stelle «nel loro atteggiamento di scontro - sottolinea l'ex premier -. Se ci sono firme false, lo dirà la magistratura, non una trasmissione televisiva». Il leader del Pd si toglie comunque qualche sassolino dalla scarpa: «È vero, lo sappiamo tutti: se la Raggi avesse avuto la tessera del Pd, il blog di Beppe Grillo l'avrebbe disintegrata ogni giorno con post virali e accuse infamanti. Ma siccome lei appartiene al movimento, loro la difendono. Bene, ma allora non facciamo noi i grillini. Non inseguiamoli nel loro terreno finto moralista e molto doppiogiochista». La replica arriva dal capogruppo pentastellato in Senato, Carlo Martelli: «Renzi dice che non vuole giudicare Virginia Raggi, ma poi con la sua stessa affermazione alimenta la bufala delle firme false a Roma - commenta il senatore grillino - ben sapendo che nel servizio de Le Iene non si parla di nessuna firma falsa. E infatti le firme sono tutte autentiche e certificate dai pubblici ufficiali».
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Il Gazzettino