FIRENZE Nella notte dei grandi ex, è Patrick Cutrone a ridere per ultimo. Il

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FIRENZE Nella notte dei grandi ex, è Patrick Cutrone a ridere per ultimo. Il centravanti di scuola milanista è decisivo per il pareggio della Fiorentina, guadagnandosi il rigore...

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FIRENZE Nella notte dei grandi ex, è Patrick Cutrone a ridere per ultimo. Il centravanti di scuola milanista è decisivo per il pareggio della Fiorentina, guadagnandosi il rigore a 5' dalla fine: un penalty controverso trasformato da Pulgar, e che punisce un Milan che pecca incredibilmente di cinismo. I rossoneri, infatti, non erano soltanto in vantaggio da mezz'ora, ma da oltre 20' erano in superiorità numerica. E invece a Stefano Pioli omaggiato dal Franchi con standing ovation, striscioni e magliette personalizzate non basta per concludere con il sapore dolce in bocca la notte del primo ritorno a Firenze, dove fu giocatore e dove è stato il tecnico di una delle fasi emotivamente più intense nella storia della Viola, con la scomparsa di Davide Astori.

PUNTI REGALATI
Un altro ex della Fiorentina, Ante Rebic, porta in vantaggio il Milan al 56', quando approfitta di un malinteso tra Caceres e Pezzella l'uruguaiano stoppa di petto per favorire l'argentino, che però non si avvede del passaggio e batte Dragowski grazie anche alla deviazione di Pulgar, segnando il 6° gol in sei gare di campionato. Sembra finita pochi minuti più tardi, quando Dalbert stende Ibrahimovic lanciato a rete e viene espulso, e invece il Milan regala due punti che potrebbero pesare parecchio fra tre mesi. E addirittura nel finale è provvidenziale Begovic, al debutto in A, con il salvataggio su Caceres in un finale in cui il Milan è un pugile alle corde. Tuttavia la gara è condizionata dalla direzione ricca di errori gravi di Calvarese.

A cominciare dal 12', quando Chiesa sottrae palla a Donnarumma con un intervento aggressivo, e Castrovilli non ne approfitta calciando alto: nessun fallo fischiato nonostante il contatto duro, che costringerà il portiere della Nazionale a uscire, con la caviglia dolorante, a inizio ripresa. Al 34', Calvarese annulla la rete-capolavoro di Ibrahimovic, una prodezza simile a quella che lo rese celebre ai tempi dell'Ajax: sul cross di Rebic, lo svedese approfitta del liscio di Dalbert, aggira Pulgar, salta Caceres e batte con freddezza Dragowski. Il Var richiama Calvarese, che ravvisa un tocco di braccio di Ibra, un braccio però attaccato al corpo. Paradossalmente quel tocco favorisce Dalbert, che però manca il pallone: l'avesse sfiorata, l'ex interista avrebbe resettato l'azione. La regola non convince, l'interpretazione del fischietto ancora meno. Sul rosso a Dalbert, Calvarese ha bisogno di essere richiamato dal Var ma la situazione di chiara occasione da gol è evidente e il giallo si trasforma in rosso in ritardo, quasi a punizione battuta. E nel finale non convince il rigore: Romagnoli è in ritardo su Cutrone, ma sembra toccare il pallone, che infatti cambia traiettoria. La decisione resta e la Fiorentina pareggia. Il Milan si arrabbia con l'arbitro, ma deve rimproverare soprattutto se stesso...
Loris Drudi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino