«Fine vita, legge ingiusta»

«Fine vita, legge ingiusta»
CONVEGNOPORDENONE Villa Cattaneo ha fatto da cornice a un convegno sul fine vita che ha richiamato i valori della bellezza, dell'amore e della solidarietà. Pubblico attento e...

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CONVEGNO
PORDENONE Villa Cattaneo ha fatto da cornice a un convegno sul fine vita che ha richiamato i valori della bellezza, dell'amore e della solidarietà. Pubblico attento e coinvolto sia per la proiezione del film-documentario If, del regista Nicola Abbatangelo, sia per gli interventi di Gian Luigi Gigli, neurologo e parlamentare, del fisioterapista Alberto Bresciani, di Donatella Coletti, mamma di Viviana, una donna che è rimasta in stato vegetativo dopo un incidente, di Mariangela Fontanini, mamma di Giulia, una ragazza con grave disabilità, e dei coniugi Loredana Beltrame e Giancarlo Pivetta, genitori di Ale, in stato vegetativo da 14 anni. La serata festeggiava i 10 anni dell'associazione Amici di Ale, fondata dai coniugi Pivetta, che ha contribuito in modo fondamentale a sensibilizzare il territorio e ad aiutare concretamente i famigliari di persone in stato vegetativo. Donatella Coletti ha racconta che, dopo il disorientamento iniziale, è stata proprio l'associazione Amici di Ale a fornire aiuto e supporto. Oggi tutta la sua famiglia, comprese le sue sorelle, ruotano attorno a Viviana e a questa rete famigliare che , come ha dichiarato Giancarlo Pivetta, «è normale, è la quotidianità, fatta di fatica, ma anche di tanta gioia». Al centro della serata una riflessione sul valore della sofferenza: viviamo in una società che tende a dimenticare la sofferenza e che ci omologa tutti, «eppure - ha testimoniato la Fontanini- è proprio la nostra unicità e originalità che costituisce ricchezza. E io, così come i compagni di scuola di mia figlia, impariamo a vivere e a crescere grazie e assieme a Giulia». «Sono 3.500, in Italia, le famiglie che hanno un congiunto in stato vegetativo - ha detto Gigli - e la proposta di legge sul fine vita è una grave deriva individualistica. Si vuole far decidere altri su minori, persone inabili».

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Il Gazzettino