Finalmente c'è la firma tanto attesa: Lozzo si riprende il rifugio Ciareido

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LOZZO DI CADORE La firma tanto attesa, che restituisce alla comunità...

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LOZZO DI CADORE

La firma tanto attesa, che restituisce alla comunità di Lozzo il rifugio Ciareido al Pian dei Buoi, è stata messa ieri mattina sul documento che trasferisce definitivamente il bene al Comune. La soddisfazione è ben riassunta dal sindaco Mario Manfreda: «Finalmente dopo tanta preoccupazione il nostro rifugio è al sicuro. Abbiamo passato momenti difficili quando, all'epoca del ministro Giulio Tremonti, vennero messi sul mercato i beni demaniali: sul Ciareido potevano mettere le mani gli speculatori. Abbiamo lavorato intensamente ma in silenzio, prima imponendo un vincolo di non alienabilità, così da proteggere ulteriormente la struttura, ed infine cogliendo l'occasione del federalismo demaniale per tornare in possesso del rifugio». La storia del Ciareido lo vede originariamente come ricovero militare, era l'inizio del secolo passato e furono molte le fortificazioni realizzate nei punti strategici del Cadore. Venne costruito dai battaglioni alpini di Feltre e Pieve di Cadore in previsione della Grande Guerra anche come posto di osservazione. Da caserma a rifugio a quota 1969, uno scenario unico sulle Dolomiti del Cadore. Usato dopo il periodo bellico come ricovero per cacciatori, nei primi anni settanta grazie al volontariato di Lozzo e dalla locale sezione Cai, dopo una ristrutturazione generale, è diventato rifugio d'alta quota, l'inaugurazione è stata fatta nel 1973. Ora il bene è diventato di proprietà del comune senza alcun onere, certo ci sono lavori da fare: dall'adeguamento alle norme igienico sanitarie a quelle per la sicurezza, e ancora la valorizzazione dell'immobile, interventi per i quali è stata prevista una spesa di 135 mila euro in tre anni. Il passaggio, non oneroso, del patrimonio prevedeva tutta una serie di garanzie per il miglior utilizzo. E così il progetto di valorizzazione è stato concordato con l'agenzia del demanio ma anche con il segretariato regionale del Ministero per i beni e le attività culturali ieri presente con Corrado Azzollini salito assieme a Dario Di Girolamo dell'Agenzia regionale del demanio. Ancora il sindaco Mario Manfreda: «Il Ciareido diventerà un simbolo di accoglienza e di conoscenza della montagna, quella che si andrà a fare è soprattutto una valorizzazione culturale per lo sviluppo dell'insieme. Pensiamo anche a una struttura per l'accoglienza e la formazione dei giovani. Per la conduzione resta affidato al Cai che lo ha sempre ben gestito. Resta invece aperta la questione delle fortificazioni del Col Vidal, tornassimo in possesso anche di quelle la comunità di Lozzo riavrebbe quanto gli è stato tolto per realizzare le opere di difesa dell'inizio del secolo passato».

Giuditta Bolzonello
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Il Gazzettino