FI, poca voglia di candidarsi Tanti rischi di restare a casa

FI, poca voglia di candidarsi Tanti rischi di restare a casa
Una volta erano a centrosinistra gli strappi, le scissioni, le polemiche (non che manchino tuttora, peraltro), ma adesso è a centrodestra che le forze centripete e i...

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Una volta erano a centrosinistra gli strappi, le scissioni, le polemiche (non che manchino tuttora, peraltro), ma adesso è a centrodestra che le forze centripete e i disfacimenti sono all'ordine del giorno.

Ben difficile immaginare, dunque, non solo cosa possa accadere la prossima primavera, ma già ora pensare quale volto assumerà la coalizione storica che prima aveva Forza Italia e poi il Pdl quale faro. Non bastassero le divisioni avvenute nell'ultimo anno e mezzo, sono arrivati anche i risultati dell'Emilia-Romagna e della Calabria a far scattare tutti gli allarmi tra le varie componenti, tranne la Lega che d'improvviso si trova il ruolo di forza trainante della coalizione, con Matteo Salvini a dettare i tempi e le linee.
Su tutto aleggia il problema di quanti consiglieri regionali potrà fare il Polesine. Ha diritto a massimo due posti e non più tre (dopo la riduzione dell'aula a 50 componenti), ma nelle ultime sette legislature mai la provincia ha avuto eletti i propri tre, ma sempre due, poiché la ripartizione proporzionale in tutto il Veneto dei seggi non portava a tale esito. Va ricordato che Mauro Mainardi faceva parte del listino bloccato di Luca Zaia, sistema che non è più in vigore. Si presume, dunque, che alla fine il Polesine potrebbe avere un eletto solo e visti i numeri, al di là di chi vinca, potrebbe essere del Pd.
Sarebbe questo, si dice nei corridoi, uno dei motivi per i quali non ci sarebbe una diffusa smania di candidarsi alle Regionali in Forza Italia. Nonostante le difficoltà di ragigungere il traguardo, comunque, in FI da tempo ambisce a quello scranno l'assessore adriese Federico Simoni, dopodché l'altro nome da candidare dovrà essere quello di una donna. Non Isi Coppola, perché se già l'interessata diceva di voler passare la mano, dopo la bufera giudiziaria della sua decadenza a questo punto è del tutto fuori. Così si deve inventare una candidatura: potrebbe essere Ilaria Paparella, l'assessore di Villadose, già lanciata alle Politiche?

Buio pesto nel Ncd, che poche speranze ha di arrivare a Venezia da Rovigo, mentre nella Lega è lecito pensare alla ricandidatura di Stefano Falconi, consigliere uscente che a Venezia c'è solo da giugno, subentrato a Cristiano Corazzari diventato sindaco a Stienta, mentre per la donna ancora non ci sono nomi.
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Il Gazzettino