Ferrazzi: campagna per Venezia

Ferrazzi: campagna per Venezia
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LA POLITICA
VENEZIA Rendere normale vivere a Venezia. È questo l'obiettivo di Andrea Ferrazzi, senatore Pd e già assessore comunale, che venerdì ha presentato al Senato della Repubblica una sorta di campagna di sensibilizzazione sulla città, affinché l'opinione pubblica e il Parlamento conoscano la specificità della città.

«Vogliamo far capire che la Legge Speciale serve per rendere normale la vita a Venezia tutelando i veneziani perché per salvaguardare la città bisogna proteggere i residenti». Queste le parole con cui Ferrazzi, capogruppo Pd della 13. commissione territorio, ambiente e beni ambientali ha accompagnato la spiegazione della sua Proposta di indagine conoscitiva su Venezia e la laguna.
LO SCOPO
Un intento che prevede di far capire l'importanza di salvaguardare un territorio tanto fragile quanto importante per tutto il Paese. «Venezia e la sua laguna sono un sistema complesso oggi sottoposto a sfide e minacce nuove - si legge all'interno della proposta indirizzata al Senato - e nuove devono essere le forme di intervento e tutela ambientale da mettere in campo per la sua salvaguardia».
I PROBLEM I
Il riferimento è al dilagare del turismo di massa che comprime gli spazi per la residenza, lasciando poche speranze per il futuro cittadino che vede ogni giorno un lento e costante spopolamento a favore della terraferma. Ma Ferrazzi non dimentica anche il problema inquinamento legato ai canali della città, offrendo un ragionamento a più ampio raggio. «È necessario ed urgente ripensare agli strumenti migliori per mitigare i rischi di inquinamento e di dissesto dei canali», prosegue la lettera. Anche il transito navale è oggetto delle attenzioni del senatore, che chiede di «valutare un divieto definitivo alla navigazione di imbarcazioni mercantili adibite al trasporto di merci e di passeggeri superiori a 40.000 tonnellate di stazza lorda nella laguna di Venezia se non si riesca a giungere a valide soluzioni alternative».
VISIONE AMPIA

Ferrazzi commenta quindi il suo obiettivo: «È ora e tempo di superare i microinterventi in città, serve un'analisi completa che sensibilizzi tutti i senatori e parlamentari, partendo dal territorio veneziano al completo, quindi anche la gronda lagunare, Mestre, Favaro, Campalto: un ragionamento a tutto tondo». Tanti i punti su cui ha intenzione di spendersi il senatore Pd: «A Venezia c'è una frammentazione di poteri che rende difficile la Governance, poi c'è un problema di flussi finanziari, perché la Legge Speciale è recepita in maniera distorta. Serve una modifica strutturale, Venezia produce risorse per tutta Italia, una parte degli introiti devono restare qui perché ci sono extra costi». Il riferimento è anche all'impatto dei 30milioni di turisti all'anno contro i circa 50mila abitanti: «Basti pensare ai rifiuti, alla manutenzione della città, dei suoi edifici e dell'illuminazione, ad esempio, fatta su bricole e non lampioni. Serve un riconoscimento ufficiale e strutturale sulla specialità di Venezia». L'obiettivo è far capire che l'unicità mondiale della città ha un costo e che la Laguna non possa esser lasciata da sola nell'affrontare la gestione i problemi, come ad esempio quello dei flussi turistici: «Il turismo porta economia, ma bisogna valorizzare anche l'artigianato, il commercio al dettaglio, perché questo è un patrimonio unico al mondo che non si deve disperdere, a partire dalla residenza. Serve quindi una legge che renda normale vivere a Venezia».
Tomaso Borzomì
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino