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La Protezione civile entra alla media Rocca per parlare dei disastri naturali avvenuti nel territorio bellunese. Vaia è certo il più eclatante, il più recente, il più vicino, temporalmente. Ma non ci sono solo gli interventi in caso di calamità tra le attività della Protezione Civile ma anche altri compiti come spiegato dai volontari agli studenti. Docenti d'eccezione gli uomini dell'Ana che hanno così concluso la Settimana nazionale della Protezione Civile promossa dal Ministero dell'Istruzione. «È importante promuovere la sensibilità e l'interesse della comunità verso problematiche che riguardano gli scenari di rischio tipici del territorio, a cominciare dalle scuole ha detto Sergio Bottegal, coordinatore locale della Protezione civile . Alimentare comportamenti consapevoli per affrontarli e misure di autoprotezione, nell'ottica, come sottolineato dal Ministero, di un progressivo accrescimento della resilienza della comunità che vive il territorio». Senso di appartenenza e solidarietà, i concetti chiave riferiti ai ragazzi che, dopo avere visto alcuni filmati sull'attività di protezione civile (uno riguardava gli interventi fatti dal gruppo Feltre per rendere fruibile la Culiada subito dopo il disastro dell'ottobre di un anno fa), hanno potuto conoscere meglio la struttura del sistema nazionale.
E.S.
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Il Gazzettino