FELTREDieci mesi di reclusione. È la condanna pronunciata ieri dal giudice Cristina Cittolin per Ayoub Erjali, 56enne marocchino residente in via San Giorgio Feltre. L'uomo...
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Dieci mesi di reclusione. È la condanna pronunciata ieri dal giudice Cristina Cittolin per Ayoub Erjali, 56enne marocchino residente in via San Giorgio Feltre. L'uomo doveva rispondere di minaccia aggravata e danneggiamento per quanto accaduto a Vellai tra il 20 e 23 luglio del 2013. Fu allora che l'uomo mandò in frantumi la vetrina della macelleria islamica, gestito all'epoca da Abdesalam Hamba, 39enne e la moglie 33enne, Soumia El Bachir, parti offese nel procedimento penale che si è chiuso ieri.
«Dì a tuo marito che se fa denuncia ai carabinieri io lo ammazzo». Esordì così il 56enne quel giorno e poi rincarò la dose: «Ti spacco la testa a te e a tutta la tua famiglia, non ho paura di nessuno». Per essere ancora più convincente colpì la vetrina del negozio della macelleria Halal di Vellai, infrangendone il vetro. I due coniugi titolari chiamarono i carabinieri e denunciarono l'accaduto. È così che la vicenda è approdata in Tribunale a Belluno, nel processo che si è chiuso ieri mattina con la sentenza del giudice. L'imputato era difeso dall'avvocato Davide Fent di Feltre.
L'aggressione con il danneggiamento alla macelleria islamica, che è stato ricostruito in aula ieri, non è rimasto isolato nel tempo e anche quest'anno i negozi di carne Halal sono finiti nel mirino dei vandali. I carabinieri della Compagnia di Feltre indagano sulle scritte ingiuriose, comparse sui muri il 23 agosto scorso della macelleria islamica di via Tofana a Feltre. Facevano riferimento alla macellazione rituale islamica e al sangue versato dagli agnelli. Lo stesso tipo di assalto era avvenuto qualche giorno prima ai danni della macelleria Halal del Pasquer, sempre scritte ingiuriose sulle vetrine.
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Il Gazzettino