Fece esplodere l'appartamento, rinviata a giudizio

Fece esplodere l'appartamento, rinviata a giudizio
MONSELICELa pensionata Carmela Zerbetto, 71 anni, ieri davanti al Gup Domenica Gambardella è stata rinviata a giudizio il prossimo 8 febbraio per rispondere del reato di crollo...

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MONSELICE
La pensionata Carmela Zerbetto, 71 anni, ieri davanti al Gup Domenica Gambardella è stata rinviata a giudizio il prossimo 8 febbraio per rispondere del reato di crollo di costruzioni o altri disastri dolosi. L'anziana la notte tra il 4 e il 5 giugno del 2019, secondo l'accusa rappresentata dal pubblico ministero Maria D'Arpa, avrebbe fatto esplodere la palazzina di via Coronin a Monselice distruggendo il suo appartamento e quello al piano superiore. Davanti al giudice, assistita dal suo legale Alberto Giuliani, ha fatto passare la tesi del tentativo di suicidio. Ma per gli inquirenti la pensionata ha invece agito per vendetta nei confronti del padrone di casa. Un carabiniere in forze alla stazione di Monselice, difeso dall'avvocato Federico Alati che ha chiesto un risarcimento danni di 60 mila euro. La differenza non coperta dall'assicurazione. L'anziana era rimasta imprigionata all'interno del suo appartamento trasformato in una prigione di fuoco. Soltanto il tempestivo intervento di due carabinieri, che l'avevano trasportata a braccia giù dal terrazzino, le aveva salvato la vita. Zerbetto se l'era cavata dopo un lungo ricovero al Centro grandi ustionati di Verona. Dalle indagini condotte dai carabinieri e dai vigili del fuoco è emerso, come la donna avrebbe tranciato intenzionalmente il tubo di adduzione del gas metano ai fuochi della cucina provocando un botto spaventoso. Un piano diabolico per vendicarsi del padrone di casa, perchè le aveva appena intimato lo sfratto. Di lì a venti giorni, esattamente il 26 giugno del 2019, avrebbe dovuto fare le valigie e lasciare libero l'alloggio. La pensionata era andata su tutte le furie. Al punto da organizzare la fuga di gas e l'inevitabile esplosione. L'incendio era poi divampato alle 3.30 della notte. La violentissima deflagrazione nella palazzina di via Coronin aveva svegliato molti residenti del quartiere. Nel giro di qualche minuto l'appartamento occupato da Carmela Zerbetto si era trasformato in un inferno: le fiamme avevano avvolto mobili, tende, tappeti. Il calore era talmente intenso da far esplodere i vetri delle finestre. Dagli infissi ormai divelti erano uscite colonne di fumo mentre la donna gridava aiuto: le fiamme le impedivano di raggiungere la scala, confinandola nell'ultima stanza dopo il terrazzo. Dell'incendio si erano accorti i vicini che, impauriti, avevano lanciato l'allarme al 112.

Marco Aldighieri
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Il Gazzettino